Annabelle è l’inquietante bambola malefica protagonista dello spin-off di The Conjuring. La sua prima apparizione è avvenuta nel film horror di James Wan “The Conjuring – l’Evocazione”, realizzato nel 2013 e campione d’incassi in Europa e America.
L’impatto iconografico della bambola fu talmente forte, che lo stesso Wan decise di produrre il primo film su Annabelle.
Il primo film con protagonista la bambola indemoniata è uscito nel 2014 con il titolo “Annabelle” e il secondo nel 2016 con il titolo “Annabelle 2 Creation”, entrambi scritti da Gary Dauberman, che ha curato anche la sceneggiatura di “IT” e che il 3 luglio 2019 arriverà al cinema, in qualità di regista, con “Annabelle 3” il cui titolo originale è “Annabelle Comes Home”.
Annabelle 3: trama e trailer del film
Il personaggio di Annabelle non è totalmente frutto dell’immaginazione di un team creativo ma – e qui la cosa diventa inquietante – è ispirato ad un fatto realmente accaduto (ovviamente, a te la scelta se crederci o meno…).
Continua a leggere se vuoi scoprirlo anche tu…
Annabelle è ispirata a una storia vera
La storia che ha ispirato il film è realmente accaduta: nel 1970 una signora del Connecticut decise di acquistare, come regalo di compleanno per sua figlia Donna, una vecchia bambola di pezza, nello specifico una Raggedy Ann, personaggio creato dallo scrittore americano Johnny Gruelle ed apparso in tanti libri per bambini.
Donna, che all’epoca frequentava il college, fu molto felice di questo regalo soprattutto perché le ricordava la sua infanzia. Decise quindi di mettere la bambola sul letto della propria stanza, che si trovava all’interno di un appartamento che condivideva con la sua compagnia di studi Anngie.
Ben presto le due amiche iniziarono a notare alcune stranezze: la bambola sembrava essere in grado di muoversi, cambiando spesso posizione di braccio, testa, gambe. Donna, turbata da quelle che sembravano quasi delle “allucinazioni”, decise di spostare la bambola in salotto. Ma, puntualmente, se la ritrovata di nuovo sul letto.
Nell’appartamento iniziarono inoltre a comparire strani messaggi di aiuto scritti su carta da forno. Le due coinquiline iniziarono a pensare di essere oggetto di scherzi da parte di altri studenti, ma l’aumentare di questi inquietanti episodi spinse le due a rivolgersi a un esperto del paranormale.
Annabelle 3: 10 curiosità dal film
Il medium a cui si rivolsero, dopo aver toccato la bambola, raccontò alle due ragazze la storia di Annabelle Higgins, una bambina morta all’età di 7 anni proprio nel terreno che oggi ospitava il residence studentesco. Sempre secondo le parole del sensitivo, le intenzioni dello spirito di Annabelle – entrato nel corpo della bambola – non erano malvagie: voleva solo l’attenzione delle due ragazze che, mosse a compassione, decisero di tenerla.
Lou, amico di Donna e Anngie, appreso il racconto delle due, si schierò contro la decisione di continuare a tenere la bambola, invitando le ragazze a sbarazzarsene. Ma Donna non era intenzionata a separarsene.
Lou fu così protagonista di alcuni episodi inquietanti: Annabelle tento di strozzarlo durante la notte e, prima di una gita, lo pugnalò causando 7 profondi tagli che guarirono nel giro di pochi giorni, nonostante fossero stati inferti in maniera violenta.
Donna iniziò a rendersi conto che Annabelle era tutt’altro che un’entità positiva così, attraverso i Padri della chiesa locale, venne in contatto con Ed e Lorraine Warren, noti investigatori del paranormale.
Ed, all’epoca, era uno dei sette demonologi ufficialmente riconosciuti dalla Chiesa cattolica su suolo americano. Lorraine era invece una nota sensitiva.
I due decisero di prendere la bambola e, dopo alcuni episodi spaventosi che dimostrarono la presenza di uno spirito malvagio a manovrarla, di riporla in una teca all’interno della quale Annabelle si trova ancora oggi. Il luogo in cui è collocata la teca viene chiamato il Museo dell’Occulto – il Warren Occult Museum – attualmente chiuso ai visitatori.
Le parole della figlia di Ed e Lorraine
Judy Spera, figlia di Ed e Lorraine, ha sempre avuto paura della bambola. La donna ha raccontato che i genitori le avevano imposto due regole per non risvegliare Annabelle: “Non darle confidenza” e “non guardarla negli occhi”.
La visita alla vera bambola