Se ti stai chiedendo come si chiama l’attore che fa Elvis nel film 2022 di Baz Luhrmann, sappi che si tratta di Austin Butler, classe 1991 e che il 17 agosto soffierà su 31 candeline. Continua a leggere se vuoi scoprire come e perché è stato scelto per vestire i panni di Elvis Presley.
Un film su Elvis era nel destino dell’attore statunitense Austin Butler: un Natale, a Los Angeles, si ritrovò a cantare “Blue Christmas” di Elvis Presley. Da quel momento, furono diverse le canzoni del re del rock’n’roll che Austin amava intonare al pianoforte, tanto che un amico gli confidò che sarebbe stato perfetto in questo ruolo. Due giorni dopo, il suo agente, gli proponeva di partecipare al casting del nuovo film di Baz Luhrmann su Elvis.
Austin Butler è Elvis Presley
«Ho lasciato perdere tutto pur di ottenere il ruolo. Mi è nata quasi un’ossessione per Elvis: ho iniziato a leggere e vedere tutto quel che ho potuto sulla sua vita, sui suoi amici e parenti. Ho ascoltato solo la sua musica. Prima ancora che iniziassero le audizioni, ho inviato a Baz un video in cui suonavo il piano e cantavo Unchained Melody» – racconta Austin Butler
Quando finalmente ha potuto incontrare Baz di persona, Butler dice di aver scoperto che «Baz è un essere umano straordinario. Ci siamo intesi da subito, e abbiamo avviato un processo durato molti mesi in cui avremmo lavorato e buttato giù delle idee» fino a quando finalmente è arrivato il giorno dello screen test ufficiale. Sorprendentemente, l’attore confessa:
«Pensavo di aver fallito. Avevo preparato tre canzoni, ma Baz le ha cambiate all’ultimo momento. Col senno di poi, sono sicuro che mi ha messo alla prova, per vedere come mi sarei comportato sotto pressione, ma in quel momento pensavo di averlo decisamente deluso»
Al contrario, quando a distanza di pochi giorni è arrivata la telefonata con la conferma di aver ottenuto la parte, Butler ricorda:
«Ho sentito il peso della responsabilità. Ogni giorno ero assalito dall’ansia, perché volevo rendere giustizia al personaggio e alla sua famiglia, omaggiare lui e la sua vita. È stato difficile non sentirsi un bambino con l’abito del padre, come se avessi dovuto indossare scarpe più grandi di me con cui a malapena sarei riuscito a camminare»
Per interiorizzare la fisicità di Elvis, Butler aggiunge:
«Mi sono allenato con la movement coach Polly Bennett sia prima che durante le riprese”, racconta. “Non solo mi ha aiutato ad oscillare come faceva lui, ma anche a capire come far muovere una persona in quel modo»
Ma parlare e cantare nel modo unico di questa icona musicale, era la vera chiave del ruolo, e quindi l’attore è stato affiancato da diversi vocal coach, «perché la voce e il dialetto sono importantissimi. E la voce di Elvis è cambiata negli anni».
Baz Luhrmann osserva:
«Ci trovavamo di fronte ad una sfida tecnica molto semplice: quasi tutte le registrazioni di Elvis prima diciamo, degli anni ’60, tutte quelle tracce classiche degli anni ’50 sono registrazioni in mono; in realtà non puoi separare la voce dalla band, che è una delle cose fondamentali che bisogna fare per un film. Oltre all’aspetto tecnico queste registrazioni, sebbene affascinanti e profondamente familiari, non catturano l’esperienza scioccante e cruda del giovane Elvis dal vivo sul palco. Agli albori, Elvis si sentiva come un punk rocker originale. Ciò ha significato che avremmo dovuto creare il suono.
Fortunatamente Austin era in grado di cantare come l’Elvis di quell’epoca, una sorta di rock and roll punk. Allo stesso tempo, il compito di Austin era quello mostrare l’Elvis lontano dai riflettori, l’uomo che seduto al pianoforte cantava con aria triste ‘Are You Lonesome Tonight?’. Emerge l’Elvis privato e, soprattutto, la sua umanità e la sua spiritualità. Pur rispettando il tributo all’artista, questo è stato un lavoro fondamentalmente diverso: recitare attraverso una canzone piuttosto che impersonare un’icona»
Il regista alla fine ha trovato una soluzione, lavorando sia con la voce di Butler che con l’originale:
«Nella parte del film prima degli anni ’60 c’è la voce di Austin, ed occasionalmente si fonda con quella di Elvis. Mentre invece nelle grandi e iconiche esibizioni degli ultimi anni della star, si sente necessariamente solo la voce di Elvis».
Elvis è attualmente in programmazione nelle sale italiane.