INTERVISTA ESCLUSIVA @ AARON PAUL DOMINIC COOPER E SCOTT WAUGH

Il film viene direttamente da un video gioco. Hai giocato molto al videogioco per entrare meglio nel ruolo e nell’ottica del film?

Aaron: è stato bello trasformare il videogioco nel film. Lavoravamo su una tela bianca, avremmo potuto raccontare qualsiasi storia avessimo voluto se fossimo rimasti in tema con le macchine molto veloci. Sapete, il regista ha cercato di far sentire il pubblico proprio come se fosse seduto nel posto del guidatore.

Dominic Cooper: no, non ci sono personaggi nel videogioco.

Avete mai avuto paura di essere in pericolo durante le riprese del film?

Aaron : Prima di entrare nei parcheggi logicamente eravamo un po’ nervosi. Ma una volta sul set mi sono sempre sentito completamente al sicuro. La sicurezza era la priorità assoluta sul set ogni giorno.

Dominic Cooper: Si anche perché c’erano gli stuntman che hanno fatto un ottimo lavoro e ci hanno spiegato chiaramente e precisamente tutto quello che dovevamo fare.

Guidate così veloci anche nella vita reale? Quando avete preso l’ultima multa per eccesso di velocità?:

Aaron: Oh sono passati anni. Davvero. Sono sempre stato un grande fan delle macchine e ho corso su piste private. Sapete, girando questo film ho imparato che ci sono tantissime piste su cui correre, prendere la tua macchina e spingerla più veloce che puoi.

Qual è la tua macchina preferita?

Aaron: Non sono mai a casa quindi non ho una macchina che uso quotidianamente. Ma ho una macchina che uso al weekend, per fare un giro sulle coste, magari in una bella giornata di sole, ed è una 65 Shelby Cobra.

Dominic, c’è qualche progetto che credi di poter realizzare dopo questo film? Senti più pressione sulle produzioni che accetterai d’ora in poi?

Dominic: Bè è divertente perché all’inizio fai audizioni per il maggior numero di cose possibili. Poi c’è il momento in cui la dinamica cambia e tu devi stare molto attento a quello che scegli, a quello che tu pensi possa essere il meglio per la tua carriera, o a quello che possa aiutare la gente ad andare oltre a quello che ti hanno già visto fare in precedenza o che pensano tu sia capace di fare. E questo è davvero difficile. Non è una bella sensazione quando sei paragonato a quello che hai fatto in prima.

Quale credi che sia il progetto che ha cambiato la percezione che il pubblico ha di te?

Dominic: Non saprei, è difficile. Sapete, sono passato da fare Mamma Mia, in cui la gente pensa che io sia un determinato tipo di attore, a fare The Devil’s Double, per far capire al pubblico che posso fare anche altri tipi di personaggi.

Aaron: so che tanta gente ha visto quel film, ma mio Dio, penso che sia stato davvero sottovalutato. The Devil’s Double è fantastico, e quello che questo ragazzo (indicando Dominic) ha realizzato in quel film è stupendo. Io ero così scioccato che lui non sia salito sul palco accettando tanti premi per la sua interpretazione. O almeno che fosse nominato per qualche premio, voglio dire, è stato assolutamente fenomenale. E quando ho saputo che avrebbe preso parte a questo film ho saputo di aver fatto la scelta giusta ad accettare la mia parte perché non vedevo l’ora di poter lavorare con lui.

Una volta hai detto che la fama cambia la gente. Come ha cambiato te?

Aaron: Non ho detto proprio che la fama e il successo cambiano la gente, ho detto che tirano fuori la parte più nascosta delle persone. Io non credo di essere cambiato, mi sento sempre la stessa persona. E’ stata una mia decisione quella di venire a Los Angeles. Ho dovuto fare tutto da solo perché i miei genitori non mi avrebbero mai dato soldi per questa cosa. E’ stata una vera e propria lotta per me arrivare dove sono ora. Quindi sono solo felice e grato per essere arrivato fin qui e credo di essere rimasto uguale a com’ero.

Ed è per questo che si vocifera che tu sia così gentile con i tuoi fans?

Aaron: ah si? Si dice che sia tanto gentile con i miei fans? Si, sto decisamente provando, per quanto mi sia possibile, a dare indietro qualcosa ai miei fans. Sapete, senza fans questo business non esisterebbe e io non avrei una carriera. Nella mia vita di tutti i giorni provo a tenere un po’ le distanze, ma allo stesso tempo manderei un messaggio a tutto il mondo dicendo “ Hey, incontriamoci per una birra e una pizza assieme alla tal ora e nel tal posto…” Si presenterebbero forse un paio di centinaia di persone. E’ una cosa molto divertente da fare e i fan sarebbero entusiasti, io ne sarei entusiasta e quindi mi dico “perché no”.

Come ricaricavate le batterie nel vostro tempo libero dalle riprese?

Dominic Cooper: lui (indicando Aaron) si ricarica grazie ad un lungo cavo che gli esce dal sedere (ridono)

Ascoltate anche della musica? Cosa fate in genere?

Aaron: si adoro la musica. In realtà mi riposavo e basta, puro relax. Ho provato a fare il minimo indispensabile e basta.  Negli ultimi due o tre anni non sono mai stato a Los Angeles per più di qualche settimana alla volta. Dovevo sempre correre da un lato all’altro. Quindi mi è piaciuto essere a LA ma sdraiato, guardando dei film…

Suoni qualche strumento?

Aaron: Si malissimo ma si. Ho una chitarra, ma sai com’è, nessuna la suona mai. Lui invece è bravissimo (indicando Dominic), è proprio fenomenale! Saprebbe suonare ogni strumento.

Vi piacciono i Linkin Park? Una canzone è colonna sonora alla fine del film.

Aaron: oh si, mi piacciono i Linkin Park, sono molto talentuosi.

Ho letto che sei un grande appassionato di film dall’età di 8 anni! Come sei riuscito a realizzare il tuo sogno di diventare un attore del grande cinema?

Aaron: sono appassionato di cinema da quando ho ricordi. Ho deciso che avrei voluto fare del cinema la mia vita quando ho visto film come The Goonies o Stand By Me! Sono film in cui, non ho solo visto dei bellissimi personaggi, ma ho visto dei ragazzi come me. Ragazzi della mia età che recitavano quei fantastici personaggi nei film. E’ stato allora che ho preso la grande decisione: “WOW, voglio fare quello nella vita! Perché non posso farlo io al loro posto?”. Sapete, sono cresciuto nell’ Idaho, quindi molto lontano dall’industria cinematografica. E’ stato in quel momento che ho preso la conscia decisione che avrei fatto questo nella mia vita.

Parlando di carriera e mosse giuste, ci sono attori a cui ti sei inspirato o ai quali guardavi con particolare ammirazione? Le donne solitamente dicono Meryl Streep, quale può essere l’equivalente maschile?

Aaron: Eh si, Meryl Streep, Cate Blanchett… Non saprei, forse Philip Seymour Hoffman. Sapete, il primo film in cui l’ho visto è stato School Ties, e io ero tipo “Wow, chi è questo tipo?”. Aveva un ruolo piccolo ma ha brillato! E’ stato incredibile. Ma ce ne sono tanti, Al Pacino, Robert De Niro in Taxi Driver o Jack Nicholson in The Shining … Questi ruoli sono tutti estremamente d’ispirazione!

In un intervista hai parlato dei “character acting” ( tipo di interpretazione in cui l’attore interpreta un personaggio particolarmente eccentrico o diverso dalla propria figura: assumere un accento diverso, diversa impostazione della voce, perché richiesto dal film. “recitare nella recita”). Pensi ci sia grande differenza tra la vera recitazione e il “Character Acting”?

Non direi “vera recitazione” o finta. Sapete, entrando in un personaggio l’attore prova, cerca, il modo di interpretare davvero, in maniera autentica la propria parte.Sappiamo tutti che se lavori solo con quello che c’è stampato sulla carta e hai un brutto copione non potrai mai renderlo fantastico. Io sono stato fortunato ad aver sempre lavorato con ottimi copioni, su materiale molto bello.

REGISTA: Scott Waugh

Il tuo ultimo film prima di questo, Act Of Valor, gioca estremamente sul realismo. Volevo sapere se è stata una bella esperienza per te tornare a fare qualcosa di meno realistico, meno vicino alla vita reale?

Scott : Sai, questo è un film molto più Mainstream ma, come Act Of Valor, il film mantiene lo stile realistico, quindi no CGI, è tutto reale. Ho pensato che realizzare il film in questo modo, con gli stuntman e senza CGI fosse più una sfida per me.L’altro sarebbe stato il modo semplice di fare le cose [..] quindi ho pensato “ok, facciamo le cose in modo reale, e troviamo il modo per poterlo fare bene davvero”. Credo che il pubblico uscirà dalle sale dicendo “Wow, ero spaventato a morte, sembrava troppo vero, mi sembrava di guidare la macchina”. E questo solo perché è vero! Se non fosse reale il pubblico sarebbe solo seduto sulla propria sedia, mangiando popcorn e divertendosi si, ma senza entrare del tutto nel film. Credo che il realismo aiuti tanto.

Quale sono state le maggiori difficoltà che hai incontrato durante le riprese del film?

Scott: Volevo davvero che le macchine andassero forte. E questo ha creato una grande difficoltà logistica. Di solito quando blocchi le strade per le riprese lo fai per un miglio circa. Per il tipo di velocità che volevamo noi un miglio di strada non era abbastanza, le auto non avrebbero raggiunto nemmeno la velocità giusta che già avrebbero dovuto fermarsi.
Quindi abbiamo dovuto bloccare dalle 5 alle 10 miglia di strada per le riprese, e questo è stato estremamente impegnativo a livello logistico.

Sai indicarci all’incirca quante macchine avete incidentato durante le riprese del film?

Scott: *ride* No, non ne ho idea. Non era importante per me.

Il tuo film verrà paragonato a Fast & Furious, qualche commento su questo?

Scott: Io spero venga paragonato a Vanishing Point e Smokey and the Bandit.

E cosa dicessi se lo comparassero a Fast & Furious?

Scott: Direi che non hanno visto il mio film

E’ stato difficile ingaggiare Michael Keaton?

Scott: No, non è stato così difficile. Una volta letto il materiale era molto eccitato per il film. A volte è più difficile arrivare all’attore di quanto non sia per l’attore dire no a te. Una volta che mi sono messo in contatto con Michael ha letto il materiale, abbiamo parlato e io ero così entusiasta, sono sempre stato un suo grande fan! Credo sia stato il miglior Batman e che il suo Beetlejuice fosse fantastico. Avevo bisogno di qualcuno che interpretasse una parte eccentrica che intrattenesse da morire il pubblico.

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