Presentato in concorso alla 79° edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, L’immensità è il film drammatico del 2022 diretto da Emanuele Crialese.

Al cinema dal 15 settembre, distribuito da Warner Bros. Pictures, L’immensità è un film sulla famiglia che porta con sé tanti temi importanti, tra i quali quello incarnato dal personaggio di Andrea, magistralmente interpretato da Luana Giuliani: quello dell’identità di genere e dell’inclusività.

Andrea, infatti, è il maggiore dei tre figli di Clara (il personaggio interpretato dall’attrice premio Oscar Penélope Cruz) che, nato nel corpo di Adriana, si sente diverso da come il mondo lo vede e vorrebbe che fosse: anche se è nato nel corpo di una femmina, lui è un maschio.

L’importanza di Andrea ne L’Immensità

Attraverso il personaggio di Andrea, Emanuele Crialese porta sullo schermo un tema incredibilmente importante e attuale, mostrandolo con gli occhi di un giovane protagonista che si trova a dover fare i conti con la ricerca del suo posto nel mondo e con l’accettazione da parte della sua famiglia che sembra non comprendere realmente come e chi si sente.

Portare un personaggio come Andrea sul grande schermo, in un film come L’Immensità, non solo consente allo spettatore di conoscere più a fondo un tema tanto delicato, ma anche di viverlo attraverso una storia di quotidianità e realtà nella quale è possibile immergersi a 360°. Proprio grazie alla realtà alla quale ha dato vita il regista, lo spettatore può immedesimarsi con i vari personaggi, e tifare e soffrire per loro scena dopo scena, nella speranza che possano ottenere ciò che tutti desideriamo dalla vita: la felicità.

Grazie ad Andrea, e al modo in cui Luana Giuliani lo ha interpretato, chiunque si recherà in sala per vedere questo film potrà comprendere più a fondo cosa significa essere nati in un corpo che non si sente proprio, avvicinandosi a questa tematica così importante, mentre chi si sente come Andrea potrà immedesimarsi nel suo personaggio e sentirsi compreso. Grazie ad Andrea, coloro che finora non avevano mai capito cosa significasse davvero sentirsi diversi e coloro che non si erano mai fermati a pensare a una realtà differente dalla propria potranno finalmente aprire gli occhi su qualcosa di incredibilmente attuale, che senza alcun dubbio non potrà che essere d’aiuto per la comunità LGBT che tutt’oggi si trova a dover affrontare battaglie difficili per riuscire a far sentire la propria voce e a farsi accettare dal mondo che gli sta intorno: proprio come Andrea deve fare con la sua famiglia.

Con un racconto vero, profondo e sincero, Emanuele Crialese ha saputo dar vita a un personaggio che riesce a bucare lo schermo e che resta aggrappato ai pensieri dello spettatore anche una volta essere uscito dalla sala ed essere tornato ai giorni nostri, lontano dalla Roma degli anni ’70 raccontata ne L’Immensità, perché ci ricorda che è più importante quello che abbiamo dentro rispetto a quello che abbiamo fuori e che ognuno di noi merita di essere sé stesso.

Andrea è così importante perché non è semplicemente un personaggio, ma è una realtà che vuole essere ascoltata attraverso un racconto che difficilmente riusciremo a dimenticare, gridando a gran voce per raggiungere il pubblico con una forza a una determinazione straordinarie.

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