Una favola tratta da una vera tragedia: è con queste parole che il regista Pablo Larraìn traghetta lo spettatore nel freddo maniero di Sandringham, a Norfolk, teatro dei tre giorni raccontati in “Spencer”, film che vede Kristen Stewart nei panni di Lady Diana, al cinema dal 24 marzo 2022 e dal 19 luglio su Prime Video.

La nostra recensione del film Spencer

Veicoli pesanti attraversano, come una lenta e lugubre processione, una strada alberata. Soldati marciano attraverso un cortile portando contenitori meticolosamente sigillati. C’è freddo a Norfolk, anche per noi che assistiamo alle immagini comodamente seduti sulle poltrone del Cinema Anteo di Milano che ci ospita per l’anteprima stampa di Spencer, film presentato in concorso a Venezia 78 ed atteso nelle sale italiane il 24 marzo 2022, dopo un lungo slittamento dovuto alle restrizioni legate al Covid-19.

Spencer si svolge nell’arco di tre giorni, quelli che – stando alla biografia ufficiale – coincidono con il momento in cui Lady Diana ha deciso di lasciare Carlo, dopo un decennio vissuto in un gabbia dorata.

Loro possono sentirti: afferma con decisione lo chef al suo plotone di camerieri e cuochi, intenti a scoperchiare i sopracitati contenitori stracolmi di leccornie destinate a riempire le pance (tutte tranne quella di Diana) della famiglia Reale. Questo senso – dell’udito – sarà predominante in tutto il film, ma lo è anche lo sguardo quello che per anni si è posato sulla vita di Lady Diana, consumata dall’attenzione della stampa, ma anche – e soprattutto – da quella della “sua” famiglia, sempre pronta a giudicarla e a ricordarle di quanto fosse inopportuna nel suo voler essere “normale”.

Spencer, come ci suggerisce il titolo, ruota totalmente intorno alla figurata di Diana, magistralmente interpretata da Kristen Stewart: ogni altro personaggio è un suo satellite, tanto che impariamo a conoscerli solo attraverso gli occhi della Principessa triste, come se fossimo anche noi – nel corso del film – totalmente inglobati in quel corpo consumato dalla voglia di evasione, consumato dai tradimenti, consumato da un futuro che ha il sapore di un passato stantio e freddo (questo concetto è ben espresso nella scelta degli abiti da indossare in ogni momento del giorno, come se quel momento fosse già stato vissuto).

Diana fa il suo ingresso nel maniero a Sandringham per ultima, dopo aver guidato (personalmente) l’auto che arriva con ritardo ad un evento gestito con precisione militare, e non è casuale la ripresa dall’alto di Diana che percorre la strada, con la sua decapottabile, come un missile vagante.

Dal suo ingresso nell’imponente palazzo, raggiunto per trascorrere le festività di Natale, è come se Spencer assumesse i caratteri di un film di guerra: da un lato Diana, i suoi figli e la sarta preferita, Maggie, dall’altro la Famiglia Reale, la stampa, l’attenzione morbosa del pubblico. Lo scontro, però, non è equo: è in un territorio nemico e in netta inferiorità numerica. Ma c’è qualcosa che solo Diana ha: la voglia di normalità, l’umanità. È la Principessa del Popolo. Questo vantaggio non glielo toglierà nessuno, nemmeno a distanza di 24 anni dalla sua morte.

Il regista Pablo Larraín non perde tempo né a spiegare allo spettatore chi è Lady Diana né a collocare i fatti in una linea temporale: dà per scontato di aver portato sullo schermo una storia nota, fin troppo nota. E, onestamente, non si sente la mancanza di alcun tipo di chiarimento, di informazione aggiuntiva: il tormento che si prova assistendo a questi tre giorni soddisfa lo spettatore a tal punto che, qualsiasi altro elemento, sarebbe troppo da gestire.

Spencer è a tratti un thriller claustrofobico, poi diventa un’oscura commedia, ma è anche fantasia storica. Tutto è in bilico, come l’equilibrio di Diana, tale solo nei brevi istanti passati con Harry e William.

La macchina da presa insegue Diana lungo i freddi corridoi e la pedina nelle sue stanze dove si strugge, si ribella e si dispera. I suoi pensieri ci arrivano anche in Musica, sapientemente scelta da Jonny Greenwood. I suoi abiti sono la sua prigione, così come lo è la collana di perle, che è quasi un cappio.

Portare sullo schermo un personaggio così familiare, non deve essere stato facile per la Stewart che ci restituisce una Diana ancora più tormentata di quella che immaginiamo: ma è proprio questo aspetto così marcato della sua recitazione, che ci trascina con ancor più forza nei tormenti della Principessa.

Guardando Spencer si ha quasi la sensazione che non succeda molto, ma al termine della visione ci si sente sopraffatti dalle emozioni: il film è una crepa sulla vita di una Principessa triste e che, proprio per questo motivo, non dimenticheremo mai.

Spencer in streaming

Spencer è ora disponibile in streaming su Prime Video.

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