In The Whale di Darren Aronofsky, film premiato agli Oscar 2023, Brendan Fraser offre una straordinaria performance nel ruolo di Charlie, un insegnante di inglese che soffre di obesità grave, e il cui tempo sta per volgere al termine. Nei suoi ultimi ed estremi tentativi di riavvicinarsi alla sua famiglia spezzata, Charlie deve confrontarsi con traumi sepolti da tempo e un amore mai rivelato che lo tormentano da anni – armato solo di un cuore pieno d’amore e di un intelletto fiero.
Darren Aronofsky voleva girare un adattamento di The Whale da quando ha visto lo spettacolo teatrale di Sam D. Hunter quasi dieci anni fa. Era rimasto subito colpito dalla sua intelligenza e dal suo modo audace di interrogare la condizione umana senza dare risposte scontate.
The Whale ha vinto agli Oscar 2023 nelle categorie Miglior attore protagonista (Brendan Fraser) e Miglior trucco e acconciatura.
Il significato del film The Whale
The Whale esplora nel profondo l’intricata complessità dell’essere umano attraverso un personaggio che lotta contro l’enormità dei suoi rimpianti, il dovere della paternità e la possibilità di vivere in pace con se stessi.
The Whale è essenzialmente una storia di trasformazione e trascendenza, l’odissea di un uomo dentro sé stesso e fuori dal suo corpo, un viaggio attraverso le profondità del dolore e verso la possibilità di una salvezza.
Attraverso Charlie, il film ci conduce nelle pieghe di un’esistenza che raramente viene rappresentata sul grande schermo con tenerezza e intelligenza. Fraser riversa tutto sé stesso nel caleidoscopico mondo interiore di Charlie, nelle sue contraddizioni, nei suoi desideri e nelle sue paure con un intelletto brillante e quasi malizioso. La sua è una performance geniale e profondamente emozionale, in cui l’empatia non è vista come nemica dell’onestà, bensì come l’altro lato della sua medaglia.
Perché The Whale è piaciuto a pubblico e critica
L’intimità che si crea tra lo spettatore e il protagonista è il cuore pulsante del film, che segue Charlie nel suo mondo per cinque giorni mentre cerca di riavvicinarsi a diverse persone a lui care – la figlia che si era allontanata da lui, l’ex-moglie, la sua migliore amica, i suoi studenti online e persino lo stralunato missionario che bussa alla sua porta. Attraverso ognuno di questi incontri, viene messo a fuoco uno spaccato della vita di Charlie e, pian piano, emerge la straziante gravità della sua situazione.
Il suo bilocale diventa un campo di battaglia in cui passato, presente e futuro incerto si incontrano e combattono.
The Whale è il suo invito a trovare l’umanità in personaggi che non sono né totalmente buoni né totalmente cattivi, che vivono nella zona grigia in cui ci troviamo tutti e che hanno delle vite interiori estremamente ricche e intricate. Hanno tutti commesso degli errori, ma li accomunano un cuore enorme e il desiderio di amare anche quando gli altri sembrano rifiutare l’amore. È una storia che si pone una domanda semplice ma fondamentale: possiamo salvarci a vicenda? È un tema cruciale oggigiorno, specialmente perché sembra che sempre più spesso le persone tendano a non guardare l’altro e a voltargli le spalle”.
Una storia come questa può farci immedesimare nei panni di un uomo a cui, altrimenti, non ci saremmo nemmeno mai interessati, per ricordarci che ogni essere umano ha il potenziale per amare e redimersi.
In un certo senso, The Whale è una caccia, un tentativo di afferrare la sfuggevolezza della compassione – perché ne abbiamo bisogno e perché la rifiutiamo, quando possiamo concederla e quando no. Ma lo spettatore assiste con emozione anche al suo sbocciare nel corso della storia. Mentre è intento a ridefinire il concetto di fiducia e a capire quali siano i suoi confini, Charlie rompe i contorni dell’io. Dalla morte del compagno, si è ritrovato in una spirale autodistruttiva, ma ora, dopo tanta stanchezza, è giunto a un punto di ottimismo palpabile che illumina questi giorni scanditi da un senso di urgenza. Avvicinandosi al momento clou della storia, Charlie pone la domanda più profonda dell’opera:
“Hai mai la sensazione che le persone siano incapaci di non avere un cuore?”
Tutta la speranza che è rimasta a Charlie, specie nei confronti dell’apparentemente misantropa figlia Ellie, sgorga da questa qualità squisitamente umana. Poiché se ha ragione riguardo all’empatia, allora tutto è possibile per Ellie. Charlie ha molti difetti, ma crede nel potere dell’immaginazione.Crede che, prendendosi il tempo necessario, chiunque possa immaginare – e perfino capire – il mondo degli altri.