Se ti stai domandando cosa sta succedendo in Colombia, sappi che dal 28 aprile 2021, decine di migliaia di persona hanno iniziato a protestare contro la riforma fiscale annunciata da Iván Duque, Presidente del paese, in quanto gravosa per la classe media e le fasce più povere, già colpite dalla crisi economica. Da quel momento la contestazione non ha più riguardato solo la riforma (sospesa) ma anche la gestione della pandemia. Gli scontri sono diventati sempre più violenti.

Cosa sta succedendo negli ultimi giorni in Colombia

Ti spieghiamo in parole molto semplici i fatti che stanno avvenendo in Colombia, per un approfondimento ti consigliamo di far riferimento alle principali testate giornalistiche che stanno seguendo gli avvenimenti in tempo reale.

Lo sciopero generale dopo la riforma

Ha creato enorme malcontento la riforma fiscale annunciata dal governo del presidente di centrodestra tanto che, il 2 maggio 2021, lo stesso Iván Duque ne ha annunciato la sospensione e Alberto Carrasquilla, ormai ex Ministro dell’Economia, ha rassegnato le sue dimissioni.

Le proteste, iniziate il 28 aprile 2021, però non si sono fermate e hanno assunto una dimensione ancor più maggiore, in quanto la popolazione ha colto l’occasione per sottolineare come il governo abbia mal gestito la pandemia di Covid-19, portando il Paese a subire una terza ondata con le terapie intensive degli ospedali al collasso.

Perché se ne parla in tutto il Mondo

La gestione delle rivolte è al centro del dibattito, diventato ormai mondiale: l’esecutivo ha infatti scelto di militarizzare la repressione inviando l’esercito in strada. Il bilancio è di almeno 20 morti e oltre 800 feriti. La comunità internazionale ha fatto sentire la sua voce: sono intervenute le Nazioni Unite e organizzazioni come Amnesty International.

La violenza delle forze dell’ordine è ormai sotto gli occhi di tutti, in quanto – per dimostrare la perdita di controllo della situazione – sono migliaia i contenuti che vengono diffusi anche attraverso i social network. Ad essere condannato, non è solo l’esecutivo, ma anche una parte dei manifestanti che ha saccheggiato negozi, distrutto vetrine e appiccato incendi.

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