L’aura nei commenti social è diventata un concetto chiave della Gen Z, un modo per misurare e commentare le azioni quotidiane attraverso un sistema simbolico di premi e penalità: i punti aura.
Cosa sono i punti aura?
I punti aura sono una sorta di valuta immaginaria che valuta il comportamento delle persone online e offline. Non contano like o follower, ma gesti e decisioni che riflettono uno stile di vita positivo e tollerante. Il sistema è ironico ma anche profondo: richiama il karma e ha persino radici filosofiche nell’etica della virtù di Aristotele, che premia la qualità del carattere piuttosto che il rispetto di regole rigide.
Come si guadagnano o si perdono punti aura?
- Guadagni punti aura quando fai qualcosa di socialmente apprezzato o positivo:
- Hai invitato qualcuno a uscire e ha detto sì? +100 punti aura.
- Hai lasciato l’ultimo pezzo di pizza all’amico? +50 punti aura.
- Hai aiutato un estraneo in difficoltà? +500 punti aura.
- Perdi punti aura quando fai qualcosa di imbarazzante o socialmente disapprovato:
- Hai fatto una figuraccia al ristorante? -1.000 punti aura.
- Hai risposto con sicurezza a una domanda, ma era sbagliata? -200 punti aura.
- Hai ghostato qualcuno dopo aver promesso di rispondere? -500 punti aura.
Un nuovo codice d’onore online
Nato su TikTok e amplificato da Instagram e X, il trend dei punti aura è diventato una sorta di linguaggio comune tra i giovani, usato per scherzare ma anche per riflettere sulle proprie azioni. Secondo il filosofo Julian Baggini, il concetto riflette il desiderio della Gen Z di rinegoziare il proprio valore personale attraverso il dialogo, trasformando il giudizio social in una discussione meno negativa e più costruttiva.
Insomma, accumulare punti aura non renderà nessuno più famoso, ma potrà sicuramente migliorare l’energia che trasmette al mondo—e a volte, questo vale molto più di un like.