Essere positivi al Coronavirus significa aver contratto la malattia COVID-19. la positività viene determinata attraverso un tampone faringeo. Ecco perché si legge spesso “positivo al tampone” o “positivo al test”.
Un caso positivo di coronavirus è un soggetto a cui, a seguito di un tampone faringeo, viene riscontrata la presenza di virus vivo nelle vie respiratorie e che è quindi in una condizione di contagiosità che può andare avanti anche quando c’è la guarigione dei sintomi.
Nel nuovo modulo di autocertificazione c’è l’obbligo di dichiarare la non positività al Coronavirus.
Il sito del Ministero della Salute dichiara che chi ha il Coronavirus potrebbe avere questi sintomi:
I sintomi più comuni di una persona con COVID-19 sono febbre, stanchezza e tosse secca. Alcuni pazienti possono presentare indolenzimento e dolori muscolari, congestione nasale, naso che cola, mal di gola o diarrea. Questi sintomi sono generalmente lievi e iniziano gradualmente. Nei casi più gravi, l’infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte.
Essere positivi al tampone non vuol dire essere malati: esistono infatti persone risultate positive al Coronavirus-COVID-19 ma asintomatiche, prive quindi dei sintomi (che potrebbero anche non arrivare mai). Leggi l’approfondimento su cosa significa asintomatico.
Le persone asintomatiche possono essere comunque contagiose (se i sintomi non si manifestano entro 14 giorni, i rischi sono comunque bassi), motivo per cui è sempre meglio osservare le misure precauzionali disposte dal Ministero e fare un periodo di quarantena.
Secondo le statistiche dell’Iss quasi il 10% è positivo al coronavirus ma asintomatico.