C’è una generazione che sta conoscendo il mondo anche (e soprattutto) attraverso il proprio smartphone e device digitali: si tratta della generazione Alpha, i nati dopo il 2012. Ancora prima di loro, ma non in maniera così totalizzante, la Generazione Z.
Entrambe le realtà – chi in autonomia, chi con l’aiuto e la supervisione dei genitori – si affidano a motori di ricerca, social network, community, piattaforme streaming, per svolgere gran parte delle proprie attività quotidiane.
Le nuove generazione – le cosiddette NewGen – hanno scoperto una TV senza pubblicità e chi è ha avuto contatti con la televisione commerciale, sta nettamente propendendo per le piattaforme streaming e digitali per tutto ciò che concerne l’intrattenimento e l’apprendimento.
Ma come mai la TV per ragazzi più tradizionalista non sta avendo più presa? In generale – visto che ci sono esempi come Il Collegio che si discosta da quello che stiamo per scrivere – è fin troppo tradizionalista, ancorata ad un linguaggio e una narrazione che non risponde alle esigenze dei giovani telespettatori. Abbiamo fatto l’esempio de Il Collegio, documento-reality che nel 2017 porta per la prima volta sul piccolo schermo – quello delle reti Rai – adolescenti in cui è facile immedesimarsi. Lo spettatore li conosce in TV e continua a seguirli anche online attraverso i loro profili social: questa continuità rafforza il legame con i personaggi della TV che – in realtà (e qui sta la chiave del successo) – sono persone.
Insomma è finita la magia alla “Zack e Cody al Grand Hotel”, programma di punta di Disney Channel, quando un’intera generazione sognava di vivere in quell’Hotel, che però non esiste, così come non esistono Zack e Cody.
Oggi i giovani chiedono storie autentiche – poco importa se in realtà sanno benissimo che certe dinamiche televisive forzano interazioni, relazioni e scenari – l’importante è che i protagonisti siano persone, e non personaggi.
L’influenza dei social è quindi chiara: anche la TV deve permettere allo spettatore di innescare questo senso constante di curiosità, questa consapevolezza che con l’ultima puntata, non si spezzi il legame con i suoi protagonisti.