C’è un sito che ti permette di creare audio con le voci di personaggi famosi: si tratta di FakeYou e il materiale generato viene classificato come deepfake. Se ti stai chiedendo se si tratta di app o applicazioni legali, sappi che la risposta è strettamente connessa a quanto indicato nel Regolamento sull’intelligenza artificiale dell’Unione Europea che stabilisce l’obbligo di definire chiaramente che il contenuto generato è frutto di manipolazione.

I rischi di FakeYou e del Deepfake

L’utilizzo goliardico di app e siti di deepfake non rappresenta chiaramente un rischio: se alla tua amica invii un audio con la voce del suo attore preferito in cui lui si dichiara, non stai facendo nulla di male (se non far prendere un colpo alla destinataria del messaggio). Diverso se diffondi un video/foto/audio manipolato al fine di fregare qualcuno e/o far circolare informazioni false.

Per questo motivo l’Unione Europea – che definisce il deepfake:

Come sistema di intelligenza artificiale che genera o manipola immagini o contenuti audio o video che assomigliano notevolmente a persone, oggetti, luoghi o altre entità o eventi esistenti e che potrebbero apparire falsamente autentici o veritieri per una persona.

Ha espresso il chiaro obbligo di indicare l’avvenuta manipolazione del contenuto attraverso l’IA per chi lo pubblica. Le compagnie digitali come Meta, Twitter o Google hanno l’obbligo di attuare misure tali a contrastare l’errato utilizzo di questi materiali, pena una multa che può arrivare al 6% del fatturato.

Cosa dice la legge italiana

Secondo il Garante della Privacy, i deepfake sono una forma grave di furto di identità legato – non solo alla perdita del diritto sulla propria immagine – ma anche di idee e pensieri, dal momento che siti come FakeYou permettono di realizzare audio con la voce di altre persone.

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