Il Premio Campiello è un prestigioso premio letterario italiano istituito per volontà degli Industriali del Veneto che ha l’obiettivo di promuovere e premiare l’eccellenza nella narrativa italiana contemporanea. Il premio è assegnato annualmente a romanzi italiani che si distinguono per originalità, qualità artistica e valore culturale.

Tra gli autori arrivati in finale quest’anno ad aggiudicarsi la vittoria è stata Benedetta Tobagi “La Resistenza delle donne (Einaudi)” con 90 voti. Seguono Silvia Ballestra “La Sibilla” con 80 voti, al terzo posto Marta Cai “Centomilioni” con 57 voti, al quarto posto Tommaso Pincio “Diario di un’estate marziana” (Giulio Perrone editore) con 46 voti, al quinto posto Filippo Tuena “In cerca di Pan” (nottetempo) con 13 voti.

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La Resistenza delle donne
  • Tobagi, Benedetta(Autore)

La sinossi del romanzo La Resistenza delle donne

La storia delle donne italiane ha nella Resistenza e nell’esperienza della guerra partigiana uno dei suoi punti nodali, forse il più importante. Benedetta Tobagi la ricostruisce facendo ricorso a tutti i suoi talenti: quello di storica, di intellettuale civile, di scrittrice.

Il libro mette in luce il ruolo delle donne durante la Resistenza in Italia, mostrando le varie forme di coinvolgimento: prestando assistenza, combattendo in prima persona, rischiando la vita. “La Resistenza delle donne” è prima di tutto un libro di storie, di traiettorie esistenziali, di tragedie, di speranze e rinascite, di vite. Da quella della «brava moglie» che decide di imbracciare le armi per affermare un’identità che vada oltre le etichette, alla ragazza che cerca (e trova) il riscatto da un’esistenza di miseria e violenza, da chi nell’aiuto ai combattenti vive una sorta di inedita maternità, a chi nella guerra cerca vendetta e chi invece si sente impegnata in una «guerra alla guerra», dalle studentesse che si imbarcano in una grande avventura (inclusa un’inedita libertà nel vivere il proprio corpo e a volte persino il sesso), alle lavoratrici per le quali la lotta al fascismo è la naturale prosecuzione della lotta di classe.

L’autrice utilizza fotografie provenienti da diversi archivi storici per narrare queste storie, offrendo una sorta di “album di famiglia della Repubblica” in cui sono rimesse al loro posto le pagine strappate, o sminuite: le pagine che vedono protagoniste le donne. Un libro che possiede il rigore della ricostruzione storica, ma anche una straordinaria passione civile che fa muovere le vicende raccontate sullo sfondo dei problemi di oggi: qual è il ruolo delle donne, come affermare la propria identità in una società patriarcale, qual è l’intersezione tra libertà politiche, di classe e di genere, qual è il rapporto tra resistenza civile e armata, tra la scelta, o la necessità, di combattere e il desiderio di pace?

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