Sono sempre di più le persone attente alla sostenibilità e all’impatto ambientale delle proprie scelte quotidiane e proprio in questo cambiamento di sensibilità molte aziende hanno trovato un’opportunità di business. Oggi parliamo di greenwashing e cercheremo di capire quali sono gli strumenti a nostra disposizione che ci possono aiutare a difenderci da questo fenomeno!

Per prima cosa, qualora non lo sapessi, il greenwashing è una vera e propria strategia di marketing che ha come finalità quella di far apparire “green” e sostenibile un’iniziativa o un’attività che in realtà non lo è.

Se vuoi approfondire l’argomento, ti invitiamo a leggere il nostro articolo: cos’è il greenwashing ed esempi concreti.

Come possiamo difenderci dal Greenwashing

Ecco alcune riflessioni che ti invitiamo a fare in relazione a questa strategia di marketing così tanto utilizzata da brand e aziende per far presa sul pubblico più attento a tematiche green e di dostenibilità.

Capire la (reale) mission dell’azienda

Chiediti cosa fa davvero l’azienda e qual è il suo modello di business: quando vedi una nuova campagna o una nuova linea di prodotto “sostenibile”, cerca di capire cosa fa davvero quell’azienda: qual è la mission originale? Di cosa si occupa davvero? Dove produce? In che modo? Se l’azienda si basa sullo sfruttamento incontrollato di risorse naturali (e umane) o fa parte di un settore che per definizione non è sostenibile (petrolio, carne, fast fashion…), allora molto probabilmente si tratta di greenwashing.

Controllare il sito dell’azienda/brand

Controlla il loro sito: hanno obiettivi concreti o solo belle promesse per il futuro? Quali risultati hanno già raggiunto? Sono significativi o marginali? Le informazioni sono precise? Utilizzano numeri o solo green claims infondati?

Poniamo domande dirette

Contattali e fai domande (per vedere come rispondono): Ricordati che è tuo diritto in quanto potenziale cliente fare le domande che ritieni opportune per poter fare un acquisto più consapevole. Se l’azienda fa davvero sul serio, le risposte saranno molto precise e dettagliate (essere sostenibili, per davvero, è un lavoro difficile e complesso e sicuramente chi lo fa bene ha piacere di condividere tutte le info del caso).

Non facciamoci ingannare dalle dimensioni dell’azienda

Più piccolo non significa necessariamente più sostenibile. Una piccola realtà artigianale che utilizza materiali sintetici, non riciclabili e senza attenzione ai processi di produzione, non sarà per forza più sostenibile di un’azienda grande che utilizza materiali non inquinanti con magari processi di produzione finalizzati al recupero dell’acqua o di altri materiali. Certo, un’azienda più grande significa più produzione (e quindi più consumi), ma il modo in cui lavora potrebbe essere comunque più sostenibile di una piccola realtà.

Inoltre, lo sfruttamento di chi lavora o l’irregolarità nei contratti esiste molto spesso anche nelle piccole imprese mentre in un’azienda più strutturata potrebbero essere presenti più tutele e più standard da rispettare anche in termini etici.

Valutiamo utilizzando il buon senso

Sì al buon senso: Ricordati che la sostenibilità dev’essere un approccio a 360° e che non basta un materiale biologico, un packaging plastic free o riciclabile a rendere sostenibile un’azienda in toto. La sostenibilità è un percorso, non aspettarti di trovare realtà sostenibili al 100% ma realtà che hanno davvero a cuore l’argomento e che si impegnano al massimo (e fanno seguire i fatti alle parole).

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