La celiachia è un’intolleranza alimentare verso il glutine, una proteina che si trova nel frumento, nell’orzo, nel farro, nell’avena, nel kamut e nella segale. Quando un celiaco ingerisce glutine, il suo corpo individua questo elemento naturale come una minaccia, e attiva il sistema immunitario. Questo “falso allarme” delle difese immunitarie del celiaco, crea problemi all’intestino che non riesce più ad assorbire le sostanze nutritive dal cibo, come di consueto.
I sintomi possono essere molteplici, dal classico mal di pancia ai dolori articolari.
Negli ultimi anni i celiaci sono aumentati esponenzialmente, e si calcola che una persona su 130 attualmente sia affetta da questa patologia autoimmune. In questo articolo, percorreremo insieme tutti gli aspetti della celiachia, da quando e come nasce, a come viene diagnosticata, fino a cosa i celiaci possono mangiare e cosa non possono mangiare!
Celiaci si nasce o si diventa?
Le cause della celiachia non sono ancora totalmente note. Attualmente, si sa che per essere celiaci bisogna avere una predisposizione genetica. Tuttavia, si calcola che il 30% della popolazione, cioè quasi una persona su tre, abbia i geni tipici della celiachia. Eppure, come abbiamo visto, solo una persona su 130 è celiaca. Quindi, esiste qualche altro fattore, forse ambientale, che in alcuni individui scatena questa patologia autoimmune.
Cosa abbastanza particolare, la celiachia può insorgere a qualsiasi età, anzi spesso si scopre di essere celiaci in età avanzata. Inoltre, come accennato, i sintomi di questa patologia autoimmune possono essere molteplici, rendendo la diagnosi non sempre semplice.
Come si scopre di essere celiaci: la diagnosi
Per verificare se si è celiaci, i medici hanno due strade che, in genere, vengono percorse entrambe. Innanzitutto, si fanno delle analisi del sangue per verificare che alcuni anticorpi responsabili della celiachia siano presenti. Se questo primo esame conferma i sospetti di celiachia del medico, si passa alla biopsia intestinale. In pratica, viene prelevato e analizzato un piccolissimo pezzo di intestino per capire a che fase la celiachia è arrivata.
Una volta diagnosticata la celiachia, la cura al momento è solo una: se è vero che la ricerca sta cercando farmaci e anche vaccini per contrastare questa patologia, oggigiorno, il solo modo per non avere problemi per il celiaco è non mangiare glutine.
Cosa può mangiare un celiaco: la dieta
Quando si parla di dieta e di celiachia, subito si pensa a chissà quali privazioni si va in contro. In verità, i celiaci devono evitare al 100% il glutine, ma possono mangiare tutto il resto.
Per fortuna, in natura esistono tantissimi alimenti che non contengono glutine. I celiaci possono, ad esempio, mangiare:
- Tutti i tipi di frutta;
- Tutti i tipi di legumi;
- Tutti i tipi di verdure.
Anzi, come ogni buona dieta che si rispetti, è consigliato non lesinare su questi prodotti, ma mangiarne in quantità.
Esistono, poi, anche dei cereali che non contengono glutine, come il grano saraceno, il riso, la quinoa, il mais e l’amaranto. Nessun problema nemmeno con patate, e il latte e i suoi derivati come yogurt e formaggi. Carne, pesce, olii e burro non creano alcun fastidio al celiaco, così come le bevande gassate tipo coca cola, i vini e i super alcolici in generale. Fa purtroppo eccezione la birra, che non può essere bevuta, senza creare grossi problemi.
Al di là dei prodotti naturalmente senza glutine, esistono poi altri prodotti creati dall’industria alimentare, specificatamente per i celiaci. Pasta, pane e pizza che, generalmente, sarebbero preclusi ai celiaci, possono in verità essere mangiati se fatti con farina senza glutine. Oggigiorno esistono negozi specializzati nel senza glutine, ma anche le grosse catene di supermercati si sono oramai adeguate, riservando una sezione ai prodotti “gluten free”. È bene sapere, inoltre, che lo Stato italiano riconosce un’esenzione, entro una certa somma, sull’acquisto dei prodotti senza glutine a tutti i celiaci. Perciò, una parte della vostra spesa verrà coperta dal sistema sanitario nazionale.
Cosa non può mangiare un celiaco: i cibi vietati
Come accennato, pane, pasta e pizza, sono alimenti preclusi al celiaco, a meno che non siano stati realizzati con farine a zero glutine. Purtroppo, l’industria alimentare usa spesso il glutine anche in prodotti che, a prima vista, non dovrebbero contenerlo. Perciò fate sempre molta attenzione all’etichetta e agli ingredienti.
Per esempio, nonostante gli zuccheri non siano vietati ai celiaci, alcune creme spalmabili o alcune tavolette di cioccolata, possono contenere glutine. Stesso discorso per i formaggi: alcuni di quelli spalmabili potrebbero essere preclusi ai celiaci. Il riso e le patate, allo stesso modo, sono naturalmente senza glutine, ma i risotti e i purè già pronti spesso contengono glutine. Stesso discorso per i salumi: la carne può entrare tranquillamente nella dieta di un celiaco, ma alcuni salumi contengono glutine per il modo in cui sono stati lavorati.
Infine, un accenno va fatto alla contaminazione dei cibi senza glutine. Per contaminazione non intendiamo nessun pericolo batteriologico o simile, ma semplicemente il contatto di cibi senza glutine con quelli che invece ne contengono. Poiché anche piccole dosi di glutine possono creare problemi al celiaco, è sempre bene tenere gli ambienti dove si cucina con glutine e quelli dove si cucina senza glutine ben separati. Per esempio, se si prepara la pizza in casa, non si può subito dopo preparare una pizza senza glutine. Bisogna prima rimuovere dalle superfici tutte le tracce di farina con glutine, meglio ancora se usiamo direttamente un’altra stanza (la sala da pranzo per esempio) per preparare l’impasto senza glutine. Stesso discorso per la pasta: mai usare l’acqua dove si è cotta la pasta normale, per cuocere anche quella senza glutine. Usate pentole e posate diverse, e avrete risolto il problema.