Ciao a tutti,
rispondo a quanto è stato detto durante e dopo la visita dei One Direction a Roma.
E poi mi prenderò una pausa per un po’ di tempo, è stato un anno incredibile terminato con questo evento unico a cui tanto abbiamo lavorato.
Questa volta non si tratta solo di replicare ad una serie di polemiche e ad un malcontento generale che invade la rete, quello che ho colto con estrema attenzione in questi giorni è un segnale molto chiaro.
ITALIA 1D ha segnato un momento importante per questa community.
Siamo giunti ad una situazione limite, è esplosa la bomba.
Passano i mesi, passano gli anni e la tensione che avete accumulato non si contiene più, tante aspettative, tanti sogni, tanti sacrifici, tanto parlare male, tanto condizionamento reciproco sui social network in un ambiente spesso contraddistinto dalla maleducazione e dalla polemica.
La botte è piena e non lascia spazio ad altre delusioni, ad altri sogni spezzati, ad altra rabbia. C’è solo tanta voglia di sfogarsi, cercando qualsiasi pretesto per farlo.
Non è la situazione migliore per vivere bene l’esperienza di fan di una band, non è la situazione migliore per vivere il proprio sogno, non è la condizione migliore per sostenere il gruppo e per vivere in sintonia con altri fan.
Essere fan di una band è molto di più di quello che traspare dai servizi che vediamo anche in questi giorni ai TG, dove com’è normale che avvenga in quel contesto, si sottolineano gli eccessi e ciò che fa notizia, essere fan di una band è uno stile di vita e per molti è anche ciò che riempie le giornate, concede un obiettivo e una speranza a cui aggrapparsi quando tutto sembra andare storto. E forse, più di qualsiasi altra cosa, da la possibilità di fare amicizia ed entrare in sintonia con tante altre persone che capiscono cosa si provi, sentendosi così un po’ meno soli.
Ci possono essere tante cose belle nell’essere fan dei One Direction, ma dopo 4 anni mi è chiaro che le cose sono cambiate parecchio anche solo rispetto ad un anno fa.
Una band musicale, lo dice la parola stessa, nella vita fa musica, incide canzoni per TUTTI i propri fan. I One Direction lo fanno più spesso di altri e con una costanza ammirevole ogni anno rilasciano un album che ci sorprende sempre più di quello precedente e regala a tutti nuove bellissime emozioni. Storie in cui potete ritrovarvi, crescono loro, crescete voi.
Nel caso dei 1D questo però non basta, sebbene il dovere di una band sia quello di dare musica ai fan, nel caso dei 1D la vita di un fan ruota attorno al contatto, all’incontro, all’abbraccio, al saluto, al concerto, a quel momento, fosse anche solo la frazione di un istante, dove il contatto visivo (e se possibile, anche non solo visivo), non viene filtrato da uno schermo ma avviene nella realtà.
Se questo non si concretizza nascono i problemi, dove la parola problemi racchiude un sacco di situazioni diverse tra loro.
A Roma la band è venuta per un programma televisivo, come avviene negli altri paesi che stanno visitando per promuovere FOUR. Il programma è stato un successo, loro sono ripartiti molto felici e soddisfatti, lo dico sul serio, non perché lo dobbiamo dire per forza.
Se non ci fosse stata la possibilità di registrare questo programma TV a loro dedicato molto probabilmente nemmeno sarebbero tornati.
Attorno a questo avete costruito una serie di attacchi incredibili, vediamoli uno per uno.
PERSONE ENTRATE IN STUDIO SENZA AVER VINTO
E’ stato pesantemente messo in discussione ciò che abbiamo fatto e questo non accetterò più che accada.
A noi sono stati dati 150 posti per accedere allo studio e li abbiamo assegnati tutti con estrema trasparenza, finito questo articolo vorrei pubblicarne un altro sul forum dove elenchiamo uno ad uno chi ha vinto e come, oltre ai profili twitter, in modo da mostrare tutto con la massima trasparenza, per ciascuna delle persone entrate con la nostra lista.
RTL ha fatto il suo gioco per 100 persone, sono entrate tutte, ci sono stati un po’ di problemi all’ingresso con le liberatorie, li abbiamo risolti tutti, non a caso gli invitati sono stati convocati con 5 ore di anticipo in modo da aver tempo di gestire ogni imprevisto.
Se poi sono entrate altre persone invitate da altri, non sognatevi nemmeno nella notte più lunga della vostra vita di venire ad importunare me di questo.
La rete TV realizza il programma, assieme a Sony Music, la casa discografica (noi abbiamo semplicemente suggerito l’idea durante un brain storming, ma non siamo certi noi ad organizzare il programma), rendiamo grazie che lo abbiano voluto fare, altrimenti altro che ITALIA 1D, saremmo qui a commentare PER QUEST’ANNO NIENTE 1D, poi chi organizza l’evento è liberissimo di tenersi i posti, di darli ai fan, di farne ciò che ritiene opportuno. Se hanno voluto tenere dei posti per loro, dopo tutto il lavoro che hanno fatto, hanno il sacrosanto diritto di farlo, non devono chiedere il permesso a nessuno.
Ciò che non deve succedere è che i posti che dal primo giorno sono stati assegnati con i giochi di Team World ed RTL vengano dati in altra maniera e come ho già detto ampiamente questo non è accaduto. Ma visto come va a finire ogni volta che viene fatto un gioco, cercheremo in tutti i modi possibili in futuro di non farne altri.
23 POSTI SPRECATI E GENITORI IN STUDIO
Vi siete fissati sulla questione “23 posti sono andati sprecati” dopo aver visto una foto scattata in studio. Mi chiedo come facciate a dire che i posti sprecati fossero proprio 23, è buffo, ma andiamo avanti. Lo studio era strapieno, è entrata anche qualche persona in più del previsto (coi nostri giochi alla fine abbiamo assegnato per es. 165 posti invece di 150, come documentato sul forum il giorno prima dell’evento).
Avrete visto qualche spazio lungo le scale, che per legge devono rimanere libere, così come gli spazi adiacenti alle porte di sicurezza. Ci sta che alla vostra età non sappiate certe regole, ma che ogni volta ci sia questo atteggiamento polemico no, cercate qualsiasi cosa pur di attaccare e adesso basta, non succederà più.
Vi siete lamentate per la presenza di genitori nel pubblico, avendo noi detto che i posti sarebbero andati ai fan. Sono stati invitati diversi giornalisti che hanno scritto articoli su ITALIA 1D, tutte persone che erano lì per lavorare e che hanno parlato dell’evento nei giorni scorsi sui principali quotidiani e riviste nazionali. I genitori hanno atteso in un’altra stanza, esterna allo studio. Può essere successo in qualche raro caso (credo non più di 3-4 comunque) che le vincitrici non abbiano portato con loro una fan, come avevamo chiesto di fare, ma abbiamo preferito portare un genitore. Noi avevamo chiesto di non farlo, ma non possiamo obbligare nessuno, avendo vinto due ingressi a testa.
MORINI HA CHIAMATO BESTIE LE FAN FUORI DAGLI STUDI
Questa è una delle più gettonate della settimana, una inventa, le altre ci credono, amplificano, attacano. The Story of our Fandom. Intanto non ho mai offeso nessuno fuori dagli studi, e se lo avessi fatto quella è proprio l’ultima parola che avrei usato.
Neanche a farlo apposta il mese scorso ho scritto questo tweet:
Rimango sempre perplesso quando vedo usare il termine "animali" come paragone offensivo. Dagli animali l'uomo ha solo e soltanto da imparare
— Marco Morini (@MarcoMoriniTW) November 6, 2014
Ci sono termini che non ritengo offensivi e mi spiace vengono usati per farlo. Mi da sui nervi quando per paragonare in negativo si usa la parola “animali” (o bestie), perché da animalista nutro molto più rispetto per gli animali che per le persone. Gli animali per quanto vengano considerati esseri di serie B dalla nostra società, sanno come godersi la loro vita e non si metterebbero mai qui come noi a discutere di cose tanto assurde. Sarebbero loro a deridere noi se lo potessero fare.
Sono uscito fuori dagli studi (non di Mediaset, ma di Via Tiburtina 521, dov’era stato convocato il pubblico) a parlare con chi aveva domande, com’è mia consuetudine fare, ci ho sempre messo la faccia anche nelle situazione più difficili, dove so che non vado certo a prender complimenti ma insulti.
Ogni volta si stravolge la realtà, ma adesso basta, con molti di voi il rapporto finisce qui, ognuno per la sua strada.
LA BAND NON E’ USCITA A SALUTARE FUORI DAGLI STUDI E DALL’HOTEL
Per quanto pensiate di conoscere i ragazzi, nessuno sembra conoscere la vita di un artista.
Partiamo innanzitutto dal presupposto che io sono proprio l’ultimo che può sognarsi di dir loro cosa devono fare.
Voi proprio non ve ne rendete conto, o non volete rendervene conto, ma se non vivessero in questo modo sarebbero già andati fuori di testa da un pezzo, o avrebbero fatto una brutta fine come altri loro colleghi, invece nonostante la vita folle che conducono da anni, rimangono ragazzi che riescono a gestire una vita così intensa e rimangono 5 ragazzi semplici ed adorabili come pochi altri.
Perché? Perché godono di libertà assoluta, fanno ciò che si sentono di fare, vivessero una vita dove ogni istante è al servizio di qualcosa o di qualcuno, uscirebbero di testa dopo due giorni. Chi non fa questo mestiere forse non se ne renderà mai conto.
E non si tratta del “cosa ti costa fare un saluto?”, si tratta di pensare che debbano essere telecomandati come delle macchine, cosa che non sono. Voi spesso pensate che facciano ciò che dicono i manager, vi fomentate a vicenda, è l’esatto contrario, chi lavora per loro fa di tutto per accertarsi che stiano bene dando loro libertà TOTALE di vivere e di fare ciò che vogliono.
Un’infinità di volte sono usciti a salutare nella loro carriera, in migliaia di posti diversi tra loro, nazioni diverse, luoghi diversi, hotel, studi. Ci può essere la volta che lo fanno e la volta che non lo fanno.
In hotel di sicuro avere migliaia di fan che non li lasciano dormire sarebbe un problema (com’è avvenuto in altri paesi, per fortuna non da noi), se fosse una mossa obbligata quella di salutare in hotel credo si ritroverebbero in 50.000 fan ogni volta, diventerebbe una cosa dovuta, si troverebbero gli alberghi con fan che prenotano stanze ancor più di quanto non avvenga già ora e i ragazzi non possono cambiare Stato 300 volte l’anno pensando anche di non riuscire a dormire, con tutto quello che già passa per le loro vite.
Nel caso di Roma comunque, Harry è andato subito a dormire, per poi svegliarsi la mattina molto presto ed andare in palestra, Niall ha passato un po’ di tempo con un amico (calciatore della Roma, di cui sentirete parlare a ITALIA 1D), anche lui è andato a letto presto e le loro camere davano sull’interno dell’hotel (con splendida vista su Roma, da loro molto molto gradita), non sulla strada dove si trovavano i fan.
Liam, Zayn e Louis non sono nemmeno passati dall’hotel (come hanno scritto anche sui loro social, sabato sera sono rimasti ad Amsterdam, sono arrivati a Roma domenica).
Fuori dagli studi Mediaset regnava il caos, noi non abbiamo di certo invitato i fan a venire lì, la band è venuta per un programma TV e quello si doveva fare. Personalmente ho sempre sconsigliato di andare a chi ci chiedeva se valesse la pena andare a Roma il 7/12 senza invito per entrare in studio.
Abbiamo convocato i vincitori in un altro luogo proprio per evitare ressa fuori dagli studi, ma ugualmente eravate in migliaia. Una situazione non certo allestita per un incontro con il pubblico, su una strada.
Io capisco benissimo tutte le fan che sono venute lì fuori dagli studi, se fossi stata una fan di Roma senza l’invito per ITALIA 1D probabilmente avrei fatto la stessa cosa, averli lì nella propria città, tentar non nuoce, ma la cosa finisce lì.
Di certo, ripeto, non possiamo pensare che la band sia continuamente a disposizione di qualcuno durante la giornata, non sarebbe più una vita, o non sarebbe la vita che vorrebbero o che gli consentirebbe di riuscire a tenere questi ritmi, devono sentirsi tatuata addosso la libertà di fare ciò che si sentono, senza aver qualcuno addosso che gli dica fai questo, fai quell’altro.
E’ il bello dei 1D questo adesso. Così come alla sera sono ripartiti tutti, Niall aveva voglia di restare ed è rimasto a Roma a dormire, si è fatto i suoi giri e la mattina dopo è ripartito ricongiungendosi con il gruppo, sempre felici perché la vita è la loro e se la devono vivere.
Tengo per ultima la cosa più ovvia. I 1D ci sono giornate in cui capita possano uscire a salutare fuori dall’hotel, dallo studio, da dove si trovino, altre no, a X-Factor per es. due anni fa venne organizzata una pedana fuori dagli studi poiché c’era ampio spazio per accogliere i fan (ma anche lì scoppio il delirio e dopo 30 secondi i ragazzi dovettero abbandonare), a Roma ragazzi, voi forse non ve ne rendete conto, per com’era la situazione fuori dagli studi (appunto non organizzata per accogliere il pubblico o un incontro con la band) se fossero usciti sarebbe scoppiato il finimondo, vi sareste fatte veramente male.
E non sarebbe andata bene comunque, perché ci avreste accusato di non aver avvertito del saluto, e che molte sarebbero rimaste a casa per colpa nostra e bla bla bla, chi non ha ciò che vuole troverà sempre la lista delle lamentele.
FIGLI DI BONOLIS ECC…
Altra bomba, di cui oggi parlano anche i giornali per gli attacchi subiti dalle figlie di Bonolis che hanno fatto una foto coi ragazzi.
A parte che per anche questa cosa in migliaia ve la siete presa con me, come se dovessero chiedere a me il permesso (!!), in queste settimane, non esagero, ho letto e ascoltato MIGLIAIA di richieste di incontri con la band, un saluto, una sola foto cosa vuoi che sia, un abbraccio lo aspetto da una vita , fateci entrare, io me lo merito, io sto male, io ho preso 10 a scuola in inglese (non è una battuta, questa l’ho sentita a Euroma2), è il mio compleanno, è il mio onomastico, io conosco questo e quell’altro, io ho fatto questo per la band, ok potrei usurare i tasti della tastiera se ve li elencassi tutti, fidatevi, anzi, lo sapete.
Perciò TUTTI sarebbero voluti entrare o non avrebbero detto di NO se ne avessero avuta l’occasione. Volete dirmi che, ad es. se la Panicucci fosse vostra mamma, cugina, amica, o qualsiasi cosa, non le avreste chiesto “mi porti con te ad ITALIA 1D?”.
Leggete bene questo articolo, non condivido i modi, ma i contenuti si al 100%.
E’ solo invidia, avreste fatto tutti lo stesso se aveste potuto. I 1D, così come qualsiasi altra persona al mondo, non sono di proprietà di nessuno, non devono chiedere il permesso a voi se incontrano qualcuno, se fanno foto, come capita di fare in tutti i paesi.
Credo che migliaia di persone potevano avere l’occasione di farlo per via di conoscenze o altro, non è andata così, altrimenti sarebbe finita come dicevo prima, i ragazzi andrebbero fuori di testa se ogni giorno si creasse un tam-tam simile, ma se vengono a Roma, fanno due foto con qualcuno che si trovano lì, ci può stare, a memoria lo scorso anno a X-Factor non è capitato, così come invece salutarono dall’hotel, capisco la gelosia e tutto, ma a qualunque band al mondo può capitare di scattare una foto con l’amico di qualcuno in uno studio, solo che sui 1D ogni cosa è amplificata a dismisura, ciò che in qualsiasi altro contesto non è neanche meritevole di mezza discussione, sui 1D scatena una polemica immensa, che arriva anche ai giornali e dove non ci facciamo bella figura. C’è troppa cattiveria, conseguenza anche delle emozioni descritte all’inizio di questa mia lunga lettera.
E così non se ne può più, anche solo un anno fa non era così. Chi vince è felice, chi perde no, questo lo capisco, ma se pensiate che stiamo facendo le cose contro di voi è inutile costruire qualcosa insieme, o almeno non con tutti.
Il problema è che in questo ambiente tutti parlano di cose che non sanno. Ho sentito tanti genitori criticare tutto dopo l’evento di domenica, ma Signori, se faceste questo mestiere probabilmente avreste delle informazioni che vi farebbero vedere le cose in una certa maniera, è un po’ come quando si parla di calcio, si possiamo fare tutti le chiacchiere da bar e dire cosa deve fare questo o quell’altro allenatore, ma se fossimo tutti così bravi saremmo tutti allenatori, non professionisti in altri settori.
Ho sentito dire “dovevate fare cose per tutti” in mille salse, va bene, parlate, non sapete di cosa si stia parlando ma parlate pure, ma poi finisce lì, non possiamo pensare che certe cose abbiano un senso e possano succedere veramente.
Un programma TV di Mediaset si fa in uno studio Mediaset, soprattutto se l’OK per farlo è arrivato a tre settimane dall’evento (ripeto, ringraziate Mediaset, Sony Music e RTL, invece di criticare, perché so che il 18 dicembre poi saremo tutti davanti alla TV ad ammirare i ragazzi con estremo orgoglio, felici di vederli in una TV italiana e che tanti “haters” li vedano, magari costretti ad ammettere che tanto male non sono).
Abbiamo dato ancora una volta all’Italia e ai fan italiani l’opportunità più grande, in questo periodo nessun altro paese ha portato in studio così tanti fan, eventi aperti a tutti con i One Direction NON ESISTONO, non possono esistere.
Ci sarà sempre chi è pronto a criticare, ma da adesso non importa più, non dobbiamo per forza rappresentare noi tutti i fan italiani.
Ma ripeto, quello che ho in mente di cambiare non si può riassumere in tre righe e avendo già scritto mezza enciclopedia in questo articolo, non voglio renderlo ancor più lungo, sarete già stanchi arrivando a leggere fino a qui.
A presto,
Marco