Il 19 Novembre 2014 è uscito in tutte le librerie “Un Viaggio per Immagini”, il primo libro ufficiale di Ed Sheeran realizzato in collaborazione con l’amico d’infanzia e artista Phillip Butah.i
Parole e disegni si fondono nelle 208 pagine di questo libro illustrato che vi guiderà nella vita di uno dei cantautori più apprezzati e talentuosi degli ultimi anni: se la sua musica sembra trasformare in magia ogni vostra sensazione, sicuramente apprezzerete questo libro.
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UN VIAGGIO PER IMMAGINI | LE FRASI PIU’ BELLE
Ecco alcune delle frasi più belle estratte da “Un Viaggio per Immagini“, piccoli estratti che vi trascineranno nell’incredibile mondo di Ed e della sua musica:
Ho lavorato duro per trovare il mio sound, uno stile personale, per restare fedele a me stesso e non assomigliare a nessun altro. Lo stesso vale per il mio aspetto: non ho mai cercato di essere qualcosa che non sono.
Dentro di noi c’è una piccola scintilla, e tutto sta nell’innescarla o no. Poi la fiamma va fatta crescere, bisogna curarla.
Una volta recuperai il sonno arretrato dormendo per una settimana sui treni: suonavo, aspettavo che alle cinque di mattina aprisse la metro, dormivo sui vagoni della Circle Line fino a mezzogiorno, andavo alle sessioni di scrittura, e poi da capo.
[…] Quando arrivò [The A Team] al dodicesimo sperai che salisse ancora più in alto. Quella notte andai a dormire alle quattro. Al mattino mi svegliai convinto che fosse crollato, e invece era al terzo posto. Poi salì al secondo. Era troppo per me. Provai un’enorme gratitudine verso i miei fan.
Non sono un tipo “cool”, quindi non aveva senso fare un servizio fotografico fico per l’album. Alle ragazze piace la mia musica, anche se non ho una faccia da poster.
Taylor [Swift] dice sempre che sono saggio come un ottantenne, mi esprimo come un ragazzo di ventitrè anni e ho il senso dell’umorismo di un bambino di otto.
Non scrivo mai testi sulla mia vita pubblica: nessuno si identifica con le difficoltà dell’essere famosi. Penso che sia meglio restare su argomenti che riguardano me come persona, non come star.
Molti pensano che io sia un tipo triste perché scrivo un sacco di canzoni tristi, ma tenete conto che quando si è felici non ci si chiude in una stanza d’albergo a comporre: si esce e ci si diverte. Ma per scrivere bisogna essere in una buia stanza d’albergo, ecco da dove viene la tristezza.
Siate voi stessi. E’ questo il miglior consiglio che posso darvi. Ci sono sette miliardi di persone nel mondo e nessuna è uguale a un’altra.
E’ bellissimo fare un lavoro che ti permette di rendere felici gli altri.