Riccardo Marcuzzo, in arte RIKI, è nel pieno del suo Instore Tour per “Perdo Le Parole”, l’EP di debutto che dà il nome anche ad uno dei singoli estratti.
Tra le tappe del firma copie anche Milano e, ovviamente, non ci siamo fatti scappare l’opportunità di intervistare RIKI durante una round-table che, oltre a noi, ha visto presenti giornalisti e inviati di blog e riviste.
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Di seguito le domande e le risposte fatte al finalista di Amici di Maria De Filippi:
INTERVISTA A RICCARDO MARCUZZO | RIKI
LE DOMANDE DI TEAM WORLD
D: Qual è stata la prima cosa che hai fatto quando hai avuto il tuo primo momento libero dopo l’avventura ad Amici 16?
La cosa più normale che avessi potuto fare: mangiare con mio papà! E poi beh, in realtà, non è che abbia avuto chissà quanto tempo libero… nei momenti di relax ho guardato spesso il cellulare, inviato messaggi, chiamate…
D: Quale riconoscimento rappresenterebbe per te il massimo successo desiderabile in ambito artistico?
Per adesso il mio più grande traguardo sarebbe, in futuro, un lontano futuro, guardarsi indietro e riuscire a non avere rimpianti. Io in realtà sono molto pignolo e so che dovrò veramente lavorare moltissimo, aver fatto tanti dischi (spero) magari con riscontri positivi e solo allora potrò dire di essere soddisfatto.
D: Sembri una persona che ha molte cose da dire, e soprattutto senza mezzi termini, e ciò è ammirevole! Ma c’è qualcosa che senti il bisogno di comunicare ad esempio nelle interviste che ti fanno ma nessuno mai ti chiede? E quale sarebbe la risposta?
Se fossi più lucido in questo momento te ne direi tante di domande che nessuno mai mi fa. Ecco io sogno un po’ di avere fiducia da parte della critica. Quindi come dicevo prima, riguardo alle critiche, non vedo l’ora di fare magari un secondo disco e poter dimostrare e far sentire le altre cose che ho da dire e farmi magari vedere sotto altri aspetti e non solo come mi conoscono per questo disco.
D: Nella canzone “Diverso” parli dei social e di una generazione come la nostra che spesso basa il proprio valore sui like. Tu che rapporto hai con i social?
A dire il vero io sono molto legato anche alla seconda parte di “Diverso” e che nel taglio televisivo non c’era. “Diverso” è nata durante un viaggio in metropolitana che facevo tornando dall’università. Vedevo tutta questa gente che stava sui cellulari e un signore accanto a me che leggeva un giornale dove appariva la notizia di un qualche disastro o terremoto, non ricordo. Nella stessa pagina si vedeva subito anche una pubblicità, una foto di una modella con una borsa di lusso. E nulla stavo lì a guardare questo contrasto.
La canzone però è scritta in un’ottica ottimistica, con “da oggi si trasmette un programma diverso” volevo trasmettere un messaggio vale a dire quello di alzare un po’ gli occhi.
Io devo dire che non ho mai avuto alcun social fino credo ai 24 anni. Mi sentivo anche abbastanza in difetto perchè gli altri davano per scontato che mi trovassero su Facebook. La verità è che io ho sempre paura di perdere tanto tempo, poi i social bisogna usarli perchè in realtà sono importanti, sono il primo adesso ad usarli però dipende anche da come li usi. Sono utili per comunicare, per dire cose che vuoi dire, un uso così “tanto per”, no.
D: Dato che scrivi canzoni, qual è a tuo parere il tema meno trattato nei testi delle canzoni di tutto il mondo e che invece meriterebbe di essere trattato di più?
Cavolo, effettivamente nessuno tratta dell’amicizia. Quindi sicuramente l’amicizia. Poi io ho già a dire il vero ho già un testo legato all’amicizia quindi perchè no. Magari con Andreas, facciamo questo duetto sull’amicizia!