Da quelle stesse città in cui, anni fa, si organizzavano Flash Mob, raduni, coreografie, da dove si partiva alla volta di concerti in giro per l’Europa, oggi ci ritroviamo a salutare chi ci ha lasciati — dannatamente — troppo presto. Liam, quanto è triste e difficile da accettare che non ci sei più…

È proprio in occasione di uno dei memoriali organizzati in giro per l’Italia, che due ragazze di Napoli — Clara @claralony e Alessia @a.lessiades — hanno sentito il bisogno di mettere nero su bianco pensieri, ricordi e riflessioni. È nata così una lettera scritta a quattro mani, letta durante il raduno e subito accolta come una lettera collettiva, un messaggio a nome dell’intera 1D Family.

Abbiamo voluto condividerla integralmente, perché anche voi possiate leggerla e sentire, ancora una volta, il calore e la forza di questo legame.

La lettera dei fan a Liam Payne

Ho avuto nel cuore fin da subito la voglia di scrivere qualcosa per Liam e di leggerla davanti a qualcuno, non per manie di protagonismo né tantomeno per rifilare a tutti le cose che sono già state dette e ridette in questi 10 giorni.

Però credo che, appresa la notizia della morte di Liam, ci siamo ritrovati improvvisamente tutti catapultati a 10-12 anni fa, nel bel mezzo della 1D Fever, con una differenza sostanziale rispetto a quei tempi, visto che non siamo qui per gioire per il prossimo album o per organizzare un flash mob, bensì per abbracciarci tutti in memoria della perdita di Liam e soprattutto per consolarci per l’enorme vuoto e dolore che ci ha causato.

Eppure credo che almeno tutti ci siamo chiesti il motivo per il quale tutto ciò abbia un peso così importante nella vita di ognuno di noi. Togliendo le emozioni provate negli anni, gli scleri e le canzoni cantate a squarciagola, io credo che il motivo sia più semplice di quello che pensiamo.

La Musica ricuce ferite, le loro voci ci hanno riempito le giornate, vedere 5 ragazzi qualsiasi riuscire a farcela partendo dal nulla ci ha dato modo di pensare che tutti avremmo potuto avere il futuro che speravamo.
Ci hanno dato felicità, coraggio, ricordi e per qualcuno più di altri salvezza, nonostante avessero difficoltà a salvare loro stessi.

Mentre quindi noi da un lato spazzavamo via ogni momento brutto e dall’altro incidevamo i ricordi più belli ascoltando le loro voci che ci rassicuravano, parallelamente quei ragazzi vivevano situazioni molto più complesse, rispetto alla realtà che ci eravamo costruiti dietro alla loro immagine.

Eppure, dopo anni che ascolto Musica, solo oggi ho effettivamente capito che dietro ognuno di noi c’è un insieme di cose più complesse che ci fa capire quanto la vita per alcune persone sia difficile.

Irrimediabilmente difficile.

Ciò che è successo ci ha catapultato ancora una volta di fronte all’evidenza del fatto che siamo tutti eccessivamente fragili, indipendentemente dall’età, dal posto in cui viviamo, la lingua che parliamo o il lavoro che svolgiamo.

Siamo tutti in un modo o nell’altro alle volte vittime di un sistema che non ha spazio per le pause, i silenzi e le emozioni di cui la nostra mente ha bisogno.

Ma cosa ci serve davvero prima di capire come far fronte a tutto questo?

Sappiamo e sappiate di dover chiedere aiuto.
Se ci sentiamo stanchi, particolarmente provati da certi eventi o in difficoltà di qualsiasi genere, chiediamo aiuto. Riconosciamo la forza e il coraggio che c’è nel chiedere a qualcuno di tenderci la mano e supportarci. Accettiamolo.
E se non siamo noi ad aver bisogno di quell’aiuto, apriamo gli occhi. Apriamoci alla comprensione, all’empatia, alla sensibilità.

Guardiamoci sinceramente gli uni negli occhi degli altri per provare a cogliere gli aspetti più infimi della nostra vita. Alleniamoci a cogliere tutti quei segnali, più o meno espliciti, di chi ne ha bisogno.
Anche se non ne abbiamo le piene competenze, possiamo essere un sussurro in più nel grido di chi da solo non riesce più a parlare e rivolgerci alle persone specializzate.

La storia di Liam potrebbe essere anche la nostra, potrebbe essere mia madre, tuo zio, tuo padre, tuo fratello o un’amica.

Potremmo essere tutti Liam.

In questo caso lui era un fratello, un padre, un fidanzato e un figlio.
Ed è stato per un po’, e per qualcuno lo è ancora se siamo qui riuniti, il centro del nostro mondo.
Una persona, che insieme ad altre quattro, ci ha dato le indicazioni per proseguire la nostra vita verso Una sola Direzione, quella della felicità e della realizzazione personale.

Quindi perché non approfittare di questa giornata commemorativa per capire tutti l’importanza di un aiuto, psicologico o semplicemente affettivo che sia, nella vita di tutti noi?

Impariamo, oggi, insieme a capire quali passi bisogna fare per evitare che altre vite preziose volino via, per evitare ai nostri occhi di versare lacrime amare per situazioni così tristi in cui ognuno di noi potrebbe fare la differenza.

Liam, angelo nostro, sei dovuto andare via proprio tu che sei stato per noi un confidente nelle notti più buie, la voce che ha cullato le nostre notti insonni.

Qualcuno di noi ti ricorda come fidanzato, amico e a volte anche nemico, grazie alle fan fiction che ci hanno fatto fantasticare per anni, e non potrebbero esserci ricordi più spensierati di questi a portarci alla mente gli anni passati con te.

Mercoledì 16 ottobre il mondo si è spento e si è fermato.
La tua scomparsa ci ha riuniti come fandom e saresti finalmente felice nell’ascoltarci cantare i tuoi pezzi a squarciagola, nonostante i nostri occhi umidi vogliano urlare che no, non è questo il motivo grazie al quale pensavamo di ritornare più uniti di prima.

Sei volato via, e speriamo che i nostri pensieri possano raggiungerti, ovunque tu sia, per dimostrarti che tutto l’amore che hai donato negli anni ti ritornerebbe indietro triplicato, che il tuo ultimo tour è stato un successo d’amore.

Sarai in eterno quella parentesi della nostra vita a cui guarderemo indietro con un sorriso malinconico e gli occhi pieni di lacrime.

Sarai sempre nella tasca a destra in alto, come il più dolce amaro dei ricordi, con la speranza che la tua anima e il tuo spirito possano rifugiarsi in ognuno di noi proprio come noi ci siamo rifugiati nella tua musica ogni qualvolta avevamo bisogno di silenziare i rumori di un mondo troppo fragoroso.

Ti promettiamo che porteremo avanti il tuo sorriso, la tua bontà d’animo e la tua voglia di vivere.
Sleep well, Payno.

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