Louis Tomlinson è stato protagonista del numero di Giugno 2017 della rivista inglese “The Observer Magazine”, che l’ha anche intervistato in esclusiva: argomento della lunga chiacchierata con l’artista, la sua carriera solista.
The Observer Magazine ha dedicato la copertina di Giugno a Louis che ha rilasciato dichiarazioni su diversi argomenti quali i One Direction, l’inizio della sua carriera solista, il rapporto con la madre. Il giornale riporta anche alcuni bellissimi scatti di un servizio fotografico girato per l’occasione.
Di seguito la traduzione in italiano dell’intervista a Louis e il servizio fotografico completo:
Di seguito gli highlights dell’intervista, che puoi leggere in lingua originale sul sito: www.theguardian.com
Louis sui One Direction
“Gli altri ragazzi sono sempre stati…Niall, per esempio, è il ragazzo più adorabile del mondo. Un irlandese sempre felice, per nulla arrogante, che non ha paura di niente. Ci sono stati momenti in cui pensato ‘vorrei essere anche io così!’. Zayn, ai tempi, poteva capirmi a livello di nervosismo. Il primo anno eravamo i meno sicuri di noi stessi. Ma lui ha una voce fantastica, e se l’è guadagnato. Liam ha sempre avuto una bellissima presenza scenica, come Harry, è un loro merito. Harry ha un bel modo di fare sul palco, e Liam entusiasma la folla, ballando anche un po’…e poi ci sono io.
Non ho mai cantato strofe da solo ad XFactor. Molta gente potrà fraintendere, ma quando ti fermi a pensare a come ci si sente a stare sul palco ogni settimana e pensare ‘in cosa ho veramente contribuito qui? Cantare un’armonia più bassa che neanche si sente nel mix?’. La gente mi vedeva come ‘il ragazzo che indossa le espadrilles, che sta in fondo’.
L’ultimo anno dei One Direction è stato quello in cui sono stato più sicuro di me. E poi è successo. ‘OK, pausa!’ Io mi sono opposto la prima volta che ne abbiamo discusso. Non è stata una bella conversazione, sapevo dove sarebbe andata a finire. Aspetterò i due anni, cinque anni, quello che sarà, finché i One Direction torneranno”.
Louis ha parlato anche della sua audizione per XFactor e delle sue conseguenze, dicendo:
“Mi sono detto, devo solo raggiungere Simon, sentire la sua opinione. Era quella la mia ambizione. Poi improvvisamente tutto è cambiato. Ai miei amici a Doncaster ho sempre detto che entrare nella band è stata la cosa più incredibile che mi sia mai successa. Lo è stata. Ma è successo mentre stavo vivendo il periodo più bello della mia vita. Avevo 17 anni, a 18 ho preso la patente, non mi serviva più la carta d’identità falsa per andare alle feste. Era quel periodo, quell’età. In un certo senso, “questo mi è stato portato via” è la frase sbagliata, ma c’è stato un prezzo da pagare”.
Sulla carriera solista
“Se mi avessero chiesto 18 mesi fa ‘farai qualcosa come solista?’ avrei detto assolutamente no. Perché ho deciso di farlo allora? Sto ancora cercando di capirlo, ora che ci penso.
Non posso dire che riuscirei a portare uno scrittore molto famoso in una sessione con me. Lo capisco.
Prima della performance di XFactor, mi ricordo che ho chiesto a mia mamma: ‘Mamma, pensi che io riesca a farcela ora?’ E lei mi ha risposto (non dice mai parolacce, ma questa volta…):’ devi fottutamente farlo, semplicemente così!’
Non dico che tutto quello che faccio lo faccio per mia mamma, ma è stato così, sicuramente è stato così. Alcune volte la mia riservatezza, la mia insicurezza, mi frenavano dal fare qualcosa, e avevo bisogno di mia mamma che mi spronasse e mi dicesse ‘lo stai facendo!'”
Louis è consapevole di aver avuto agevolazioni per la sua carriera musicale, e non parla volentieri del suo status di benessere, pensando di non esserselo pienamente meritato. “E’ ciò a cui penso spesso, e so, so che può suonare ingrato, ma penso ad un uomo che si spacca la schiena per sei mesi così da poter andare dalla sua famiglia e dire ‘Ragazzi, vi porto a Disneyland!’ Quel momento, nella mia famiglia non c’è mai stato. Ho lavorato duramente, questo si, ma non ho mai lavorato COSÌ duramente.”
Sulle Fan e la fama
“Penso che dovrebbero scrivere libri sulle fan dei One Direction. Sono così devote, la loro intensità è degna di nota”
“Anche se i miei problemi possono sembrare diversi da quelli degli altri, in realtà sono identici. La perdita si sente nello stesso modo, il cuore spezzato anche. E sento di doverlo sempre dimostrare, il fatto che non sono un oggetto. È pazzesco. È difficile per la gente così fanatica pensare che tu sia una persona vera, reale.”
Sul rapporto con la madre
“Eravamo molto uniti. Lei era sempre un passo avanti a me perché aveva la password della mia email. Mi ricordo il giorno in cui ho perso la verginità. Non l’ho detto a nessuno dei miei amici, ma ho detto ‘mamma…so che è strano, ma devo raccontarti…’. Ricordo di aver pensato che era una strana conversazione da avere con la propria mamma, ma è un esempio di quanto mi facesse sentire a mio agio.”