Quanto successo a Manchester, Lunedì 22 Maggio, ha colpito particolarmente le generazioni più giovani: l’atto terroristico – che ha causato la morte di 22 persone – è avvenuto infatti al termine del concerto di Ariana Grande.
Mai come negli ultimi anni, caratterizzati da tensioni socio-politiche a livello internazionale, la Musica e i concerti sono diventati un simbolo di unione e uguaglianza e uno strumento con cui abbattere ogni barriera ma anche un’occasione per assentarsi per un paio d’ore dai problemi della vita quotidiana.
Quello che è successo ha creato inevitabilmente un clima del terrore, condizionando migliaia di ragazzi amanti della live music e di numerosi artisti di fama internazionale come Ariana Grande.
L’attentato di Manchester ha seminato la paura nei più giovani e nei genitori e ha causato una divisione fra chi pensa che sia necessario sospendere qualsiasi tipo di manifestazione musicale e chi sostiene il contrario.
È inevitabile chiedersi cosa sia giusto fare di fronte al rischio di poter perdere la propria vita o di perdere i propri cari.
NIALL HORAN AI MICROFONI DI 94.7 FRESH FM
Questi sono anche i dubbi di Gabriella, 17enne americana che chiede a Niall parole di incoraggiamento.
“Gabriella è una ragazza di 17 anni spaventata. Non sa cosa fare e ti chiede un consiglio” dice l’intervistatore di 94.7 fresh FM (il VIDEO QUI), radio locale di Washington DC.
“Ho pensato a quanto successo tutto il giorno. Credo sia stato un atto vergognoso e terribile. Nessuno dovrebbe andare ad un concerto con la paura di morire. So per esperienza che molte persone aspettano un anno magari per vedere il loro artista preferito esibirsi, altre ricevono i biglietti come regalo di natale o di compleanno. Sembrerà un cliché ma la Musica è il linguaggio universale per comunicare. Io spero che nessuno si senta scoraggiato e che le persone non smettano di andare ai concerti per colpa di queste persone crudeli.” Risponde Niall.
Forse mai come in questo clima di tensione, il mondo della Musica è stato scosso. Ma ancora una volta, l’unità e la solidarietà non sono venuti meno. Innumerevoli i messaggi di affetto verso Ariana Grande da tutti i suoi colleghi cosi come quelli rivolti alle 22 giovani vittime e ai loro parenti.
Quello che più colpisce, come si vede anche nelle parole di Niall, è l’incoraggiamento, la voglia e il bisogno di non rinunciare alle proprie libertà e a ciò che definisce chi siamo.