Il sito della SIAE è stato hackerato: sottratti circa 60 gigabyte di dati sensibili relativi agli artisti iscritti alla Società. Richiesto un riscatto di 3 milioni di euro in bitcoin per evitarne la pubblicazione.

Il sito della Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE) ha subito un attacco hacker che ha portato alla sottrazioni di dati sensibili che verranno pubblicati in rete salvo il pagamento di un riscatto di 3 milioni di euro in bitcoin. SIAE ha informato di aver notificato l’intrusione alla polizia postale e al garante della privacy al fine di tutelare i dati dei propri iscritti a rischio data breach.

Chiesto riscatto alla SIAE dopo attacco hacker

La Società ha confermato che non intende pagare il riscatto – pari a 3 milioni di euro in bitcoin – richiesto dagli hacker che hanno sferrato l’attacco circa due settimane fa ai server della SIAE (che si è accorta del fatto solo nelle ultime ore).

I dati sottratti – circa 60 gigabyte – includono dati anagrafici, IBAN, documenti di pagamento, carte di credito, passaporti e altri dati sensibili di artisti e musicisti iscritti alla SIAE. Alcune di queste informazioni sono state divulgate in rete al fine di far capire alla SIAE che si fa sul serio: o si paga il riscatto o tutti i dati verranno resi noti al pubblico.

La SIAE ha dichiarato che non effettuerà il pagamento.

Eventuali aggiornamenti sulla questione troveranno spazio in questo articolo.

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