Leggi qui il significato dei 10 brani di “La Geografia del Buio”, il nuovo album di Michele Bravi. Ecco le parole che l’artista ha usato per descrivere le canzoni, traccia per traccia.
È uscito il 29 gennaio 2021 “La Geografia del Buio” ed è un album intenso ed emozionante, in cui Michele attraverso la Musica e le parole evoca immagini oniriche e surreali, suggestioni che rimandano ad un presente stravolto e ad un profondo dolore che avvolge, immerge e nasconde ogni cosa come una profonda coltre di nebbia.
Il disco è composto da 10 nuove tracce tra cui il singolo di successo “La vita breve dei coriandoli“, e l’artista ha deciso di raccontarle una ad una. Continua a leggere per scoprire il significato delle canzoni.
Tutto sull’album di Michele Bravi La Geografia del Buio
Il significato della canzoni de La Geografia del Buio
Ecco le parole che Michele Bravi ha usato per descrivere i brani de La Geografia del buio, canzone per canzone, sul suo profilo Instagram ufficiale: @michelebravi dove ne ha pubblicato anche dei brevi video-trailer.
1 – La promessa dell’alba
“Volevo che la prima parola de “La geografia del buio” fosse “promessa”. Nel mio caso, una promessa fatta sul divano grigio di casa.
Su quel divano mi hanno insegnato a distinguere e ascoltare, in mezzo al vuoto, la promessa che l’alba ci suggerisce tutti i giorni. Ho promesso che avrei condiviso questo insegnamento. L’ho fatto con questa canzone. L’ho fatto con questo disco”
“Il bacio è l’immagine che, più di ogni altra, trasforma il male in pittura d’oro e la cicatrice del trauma in una poesia. Nel bacio si incontrano il luogo della parola e quello del corpo. Baciarsi nel buio significa trattenersi ancorati al presente, al reale e non perdersi in un fumo di nebbia e dolore ingombrante”
“Le mani che ti guidano nel buio hanno un potere assoluto ed è così che ti trovi ad affidare il tuo corpo e la tua storia alle capacità di chi quell’oscurità l’ha già attraversata. Questa canzone è una dichiarazione di fragilità e l’inno di una devozione nei riguardi di chi sa proteggere, custodire e guidare”
4 – Un secondo prima ft Federica Abbate
“Non esiste un prima e un dopo davanti a un trauma, esistono due livelli differenti di consapevolezza e realtà. Non esistono espressioni con suffisso ri- (rifare, rivedere, ricantare), piuttosto esiste un fare per la prima volta, un vedere per la prima volta, un cantare per la prima volta.
In questo battesimo continuo verso un mondo nuovo, è l’amicizia a proteggerti e bastarti mentre dal cielo piovono sassi. Federica Abbate è una delle persone più importanti della mia vita, come un elastico al polso: quello che ti serve sempre quando sei scompigliato e che appena lo togli ti lascia la traccia sulla pelle, pronto ad raccoglierti ancora e ancora e ancora”
5 – La vita breve dei coriandoli
“Questa canzone è il racconto personale della voce che mi ha guidato attraverso il buio, della persona che mi ha insegnato la forza travolgente della condivisione del dolore e che ha saputo proteggere la mia voce quando non riusciva a parlare.
Questo disco esiste perché me l’ha chiesto lui”
“Il mio percorso attraverso il buio è stato possibile con l’aiuto dell’EMDR. L’EMDR è un modello clinico e un metodo scientificamente validato d’eccellenza per il trattamento di tutti i tipi di trauma. In questa canzone ho scritto tutto quello che il mio corpo ha sentito sulla pelle durante tutto il percorso medico: la perdita di aderenza dal reale, la dissociazione, le allucinazioni. È una dedica d’amore al proprio corpo che piano piano torna ad affacciarsi sul mondo aggrappandosi con timore alle piccole fessure degli occhi”
7 – Tutte le poesie sono d’amore
“La particolarità del percorso di un’esistenza non può isolarti dal mondo. Traiettorie semplici e complesse di vite differenti si incontrano, come linee della mano, in un luogo di umanità e comprensione e quel senso di solitudine claustrofobica del buio lascia spazio a gesti d’amore potenti e veri”
8 – Senza fiato
“Per chi ha incontrato in maniera forte il peso dell’imprevedibile, vivere la quotidianità è una prigione costante sotto l’insostenibile peso di un dramma potenziale. Senza fiato è una dichiarazione d’intenti di chi, passo dopo passo, si affaccia fuori dalla porta di casa e smette di nascondere il proprio viso sotto un cappello di lana”
9 – Quando un desiderio cade
“Il 16 gennaio di due anni fa, in un momento in cui per me ancora il silenzio era l’unica parola, ho ricevuto un messaggio da Federica Abbate. Dopo quel messaggio, una nota vocale. Questa canzone. La canzone che, per la prima volta, mi ha fatto cantare davanti allo specchio sopra la voce di un’amica che ha avuto il coraggio di scriverla e inciderla prima di me”
10 – A sette passi di distanza
“La prima canzone che ho scritto durante il silenzio e l’ultima che descrive gli spazi del mio buio. È un brano che ho sentito bisbigliare tra i tasti del pianoforte verticale in salotto dopo che qualcuno mi aveva chiesto di tornare a parlare e soprattutto di tornare a cantare.
Quella persona a cui il disco è dedicato è ormai dall’altra parte del mondo e non è più una presenza della mia quotidianità. Gabriel García Márquez per descrivere due amanti che si rincorrono per una vita scrisse: “Non erano a sette passi di distanza ma in due giorni diversi”