Leggi qui il significato degli 8 brani di “Teatro d’Ira Vol. I”, il nuovo album dei Måneskin. Ecco le parole che la band ha usato per descrivere le canzoni, traccia per traccia.
Venerdì 19 marzo 2021 arriva il nuovo attesissimo album dei Måneskin dal titolo “Teatro d’Ira Vol. I”, composto da 8 nuove tracce tra cui il Disco di Platino “Vent’anni” e “Zitti e Buoni“, la canzone vincitrice del Festival di Sanremo 2021. Ad una settimana dall’uscita del disco, gli artisti hanno deciso di svelarne i significati delle canzoni, una per giorno.
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Il significato delle canzoni di Teatro d’Ira Vol. I dei Måneskin
Ecco le parole che i Måneskin stanno usando per descrivere i brani di “Teatro d’Ira Vol. I”, pubblicate sui loro profili social ufficiali:
È una storia di rivincita, uno schiaffo in faccia a chi ha dubitato di noi e delle nostre abilità, un inno di rivalsa. “Però mi resta la mia strada, gli sguardi, tre amici non codardi”
È la nostra fiaba, il racconto di una bambina che non trova il suo spazio nel mondo perché troppo pura e fragile. “Ogni tua piccola lacrima è oceano sopra al mio viso”
Vent’anni
Dopo due anni sei spinto a guardarti indietro, a vedere a che punto sei arrivato e se gli errori che hai commesso ti hanno segnato per sempre. A vent’anni si sbaglia e la facilità con cui lo si fa è disarmante. A volte ci siamo ritrovati noi stessi a dubitare della direzione che volevamo prendere, ma non ci siamo mai fermati. La strada che abbiamo preso è sempre stata la più difficile, ma siamo profondamente sicuri che sia quella giusta. Siamo testardi, siamo innamorati, siamo vivi. Siamo tornati per voi, per noi, per tutti quelli che ci hanno sempre creduto ma anche per chi ha sempre dubitato. Siamo tornati e siamo pronti a cambiare le regole del gioco, di nuovo.
Sesso, in ogni sua forma e da ogni angolazione, l’antinomia che vive in tutti noi e ci rende umani, imperfetti, peccatori e bisognosi di redenzione.
“I know you are scared of me you say that i’m too eccentric”
Spaccare le barriere e liberarsi da ciò che ci opprime. Il racconto di come il successo abbia cambiato la nostra vita e di come a volte la pressione sia schiacciante, ma tutto in nome della musica, per noi sacra.
“Chiedi perché lo faccio, è in nome del Padre, Figlio, Spirito Santo”
Una serata alcolica, l’amore a prima vista, il possesso e l’ossessione. Una relazione tossica fra il protagonista e la sua musa. Per il tuo amore, farò tutto ciò che vuoi.
“so tell me what you want, and i’ll give you what you want”
È il racconto del rapporto conflittuale tra l’artista e la musica, che è allo stesso tempo malattia e cura. Una presenza imponente che a volte toglie il fiato ed altre lo dona.
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“Tornerai da me con le mani giunte”
**in aggiornamento**