Voce e chitarra: questi gli ingredienti dell’indimenticabile concerto che ieri sera, 26 Gennaio, Ed Sheeran ha offerto ad un Palalottomatica SOLD OUT.
La città di Roma si è così lasciata cullare dalla penetrante voce di Ed Sheeran, cantautore britannico ai vertici delle classifiche mondiali con il nuovo album X.
Zero eccessi, palco sobrio, maxi schermi presenti ma non invasivi. Tutto è stato ridotto all’osso affinché l’unica protagonista fosse la Musica. Il risultato? Un concerto da ascoltare con il cuore.
Il 27 Gennaio Ed Sheeran replica al Forum di Assago a Milano.
VIDEO CONCERTO ED SHEERAN A ROMA, 25 GENNAIO 2015
Ed Sheeran @ Palalottomatica Roma | Thinking Out Loud
Ed Sheeran@ Palalottomatica Roma | Give Me Love
Ed Sheeran@ Palalottomatica Roma | The A Team
Ed Sheeran@ Palalottomatica Roma | Bloodstream
Ed Sheeran@ Palalottomatica Roma | Don’t & Nina
COMMENTI CONCERTO ED SHEERAN A ROMA, 26 GENNAIO 2015
Commenti pubblicati sulla pagina ufficiale italiana di Ed Sheeran su Facebook: www.facebook.com/EdSheeranItalia
È un pazzo ed è bravissimo!! Spero tanto gli sia arrivato anche solo un quarto dell’adrenalina che lui ha dato a noi. Emozionante, adrenalinico, divertente, dolce, romantico. Sono troppo felice di essere andata!! L’uomo che sussurrava alle chitarre.
– Arianna
Una sola parola: perfetto.
– M Saveria
Ho cominciato a piangere alle nove, mi sono sentita ulteriormente male per i medley. È stato tutto stupendo e perfetto. Lui travolge un sacco il pubblico, rende partecipi tutti. E poi è bravissimo. Per tutto il tempo è stato solo lui con la sua chitarra. Sono felicissima.
– Domiziana
Per quell’ora e tre quarti, di ieri sera 26 gennaio 2015, sono stata davvero felice. Non esisteva più niente e nessuno, nessun problema, nessun pensiero, se non lui che con la sua chitarra cantava a 1 metro e poco più da me. Ed Sheeran è la creatura più fantastica e magica di questo universo.
Al momento sono sconvolta, abbattuta e depressa che tutto questo sia finito, ma c’è stato, e io sono stata davvero felice ed è per questo che la vita è bellissima!
– Beatrice
Concerto fantastico… Live è ancora meglio! Mi piaciuta molto anche la nostra partecipazione
– Kekka
Non ero un grande fan prima del concerto devo ammetterlo ma dopo aver visto che voce spettacolare ha e come suona la chitarra, non vedo l’ora che ritorni!
– Francesco
Lui è talento puro e zero esibizionismo. Ha fatto quel che bastava. […] La sua parola chiave è semplicità. Tornerò sicuramente ad un suo concerto e dopo ieri lo amo ancora di più.
– Ludovica
RECENSIONE CONCERTO ED SHEERAN A ROMA
Recensione scritta da Maria Faiola:
Sembrerebbe un normale lunedì mattina quello del 16 Gennaio. La Cristoforo Colombo è trafficata e il freddo invernale si fa sentire nella Capitale.
Ma per molti non è una mattinata qualunque. Davanti alla Palottomatica, infatti, già ci sono 600 persone in fila, tra tende, sacchi a pelo, valigie, zaini e tantissime coperte. Tutte in fila con uno scopo comune: riuscire ad arrivare sotto il palco, il più vicino possibile al cantante per cui, molti di loro, hanno fatto più di 24 ore di fila.
Il concerto di Ed Sheeran a Roma è stato il primo concerto del suo tour Europeo, la seconda esibizione che il cantante nativo dello West Yorkshire fa nel nostro paese in pochi mesi, e qui sta già riscuotendo molto successo.
Ad un’ora dall’apertura dei cancelli, le file tra Parterre ed Anelli, iniziano ad essere divise in piccoli gruppi, per gestire meglio la folla. Più si avvicina l’ora X, e più la pressione aumenta (e non sono quella psicologica, ma anche la pressione nelle file).
“Non spingete!” ed “Andate piano!!” sono le frasi più urlate dagli addetti alla sicurezza, durante l’apertura dei cancelli. Non appena viene strappato il biglietto, si inizia la corsa verso il grande edificio. C’è chi si è diviso in gruppi, chi ha deciso di fare gioco di squadra, chi è solitario e corre senza curarsi degli altri, tutti sperando di arrivare il più vicino possibile.
Verso le 20, dopo aver collaudato la Loop Station, accordato le chitarre e regolato i vari microfoni, ci intrattiene con la sua musica Ryan Keen, che supporterà Ed nel corso del suo Tour Europeo; ragazzo talentuoso, gentilissimo e dalla voce particolare, di cui molti ragazzi durante la sua esibizione hanno commentato con un “farà strada!”.
Ryan ci saluta con un “Grazie Roma!” e l’ansia sale ancora di più. Dagli anelli si sente l’agitazione e il Parterre si fa ancora più carico e pressante.
All’improvviso cala il buio e iniziano le grida dei fan, annunciando l’ingresso di Ed. Il concerto si apre con una stupenda “Im a Mess”, seguita da un “Buonasera a tutti, il mio nome è Ed Sheeran e il mio compito per questa sera sarà intrattenervi!”. Lego House inizia subito, con l’aiuto del pubblico guidato da Ed nella parte dedicata al pubblico (una particolarità di questo artista è proprio il suo saper coinvolgere il pubblico, in ogni canzone).
Parte l’intro di chitarra di “Don’t”, e subito si iniziano a battere le mani a tempo. Fenomenale il mashup Don’t/No Diggity/Nina, che ci da ancora prova di quanto questo cantante sia fenomenale. Inizia Drunk, e con Ed inizia a cantare tutta la Palottomatica; inutile dire che anche questa canzone è stata fantastica. Take it Back/ Superstitious è un successone, e abbiamo molto apprezzato la rivisitazione di Stevie da parte di Ed!
È il turno di un mashup più lento, con One/Photograph, che lascia una valle di lacrime dietro di se. Subito dopo Bloodstream, seguita da Tenerife Sea. Tra un cambio di chitarra e un altro, arriviamo a Gold Rush, brano di Plus (che, ammettiamolo, quasi nessuno si aspettava facesse, e ne siamo stati tutti entusiasti!), rivisitata con un pezzo di “Don’t Worry, Be Happy” e “All About That Bass”.
Alla fine di questa canzone, Ed cambia chitarra, e capiamo subito che è arrivato il momento della Fan Action. Dopo “Can’t help falling in love with you” arriva “Thinking Out Loud“, e il Pala si accende. Finita questa canzone, arriva il momento di “I See Fire”, seguita da “A-Team”, con un intro di chitarra che ricordava gli studi di classica (altro punto a favore del cantante, la sua ampia conoscenza musicale).
Durante concerto si possono vedere persone che piangono, altre che ridono, c’è chi urla a squarciagola, chi canticchia tra se e se, chi fa video e chi invece chiama gli amici rimasti a casa. Ed è proprio in una atmosfera simile che arriviamo a Give me Love, dove Ed richiede il silenzio, poiché “Questa è una canzone che ha degli alti e dei bassi” ci spiega il cantante. Divide l’arena in due, da una parte la “High Voice” dall’altra la “Low Voice”. “è l’ultima canzone della serata” ci dice “ma se volete che torni, dipende da quanto canterete forte”.
Si crea una atmosfera magica dopo questo brano, reso ancora più magnifico dalle luci e dai flash nel Pala.
Ed esce, i cori continuano, e come promesso eccolo che rientra, carico per fare una You Need Me, I don’t Need You assolutamente pazzesca, infilandoci dentro anche qualche verso di Eminem. Carichi, ci prepariamo per l’ultimo brano in scaletta, “Sing”. Iniziano i saluti, e con loro il brano finale; il pubblico continua a cantare anche dopo che l’artista è uscito, e per un altro minuto si sentono ancora quei “Uooohh” tipici del brano.
La fine di un concerto così è sempre difficile da metabolizzare. C’è chi piange, chi ride, chi non riesce a ricordare nulla, neanche come si chiama o come è arrivato lì. Se si esce fuori, si vedono ragazzi che si abbracciano senza un reale motivo, ragazze che scoppiano il lacrime, altre che ridono e ballano. C’è chi si prende un panino, chi si fionda sul punto del Merchandising ufficiale, chi va alla fermata del Bus e chi si incammina verso l’auto.
Tutti accomunati da una cosa: il ricordo di un grande concerto, di un grande artista e un gran mal di gola.
In cuor mio, posso solo dire che dopo quasi cinque anni, poterlo vedere dal vivo è stato un momento indescrivibile.
– Maria