Dopo il grande successo di Strappare lungo i bordi Zerocalcare ritorna su Netflix con “Questo mondo non mi renderà cattivo“. La serie in 6 episodi della durata di circa mezz’ora ciascuno, è ironica e profonda allo stesso tempo. Oggetto della serie un’attenta riflessione sulla vita e il mondo interiore degli esseri umani, ricca di rimpianti, sensi di colpa e contraddizioni.
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Zerocalcare, le frasi più belle da Questo mondo non mi renderà cattivo
Di seguito troverai le citazioni più significative della serie disponibile su Netflix che ti faranno riflettere, commuovere e immedesimare. Nel frattempo, ti ricordiamo che puoi trovare questa serie su Netflix, scopri qui quanto costa abbonarsi a Netflix!
- La soluzione è solo collettiva, o svortano tutti o non svolta nessuno, e invece alla fine te svorti ma comunque non ti puoi godè un cazzo perché intorno c’hai le macerie. E che cazzo di sciacallo sta bene nelle macerie?
- A noi ce capita de ride un sacco, però non sorridiamo quasi mai. Questa sensazione delle facce morbide, distese con ‘sto sorriso è strana. È proprio diversa da come sta la faccia nostra de solito. O tutta accartocciata perché stamo a ride sguaiatamente così non sentimo i mostri nostri che ce strillano dentro oppure tutta in tensione perché ce rode er culo e stamo a tanto così da fa er botto. Invece tranquilli e sereni praticamente non ce stamo mai.
- La verità è che io so’ una specie de balena spiaggiata. Finché c’avevo intorno delle persone che me pungolavano è come se me davano una scossa, me smuovevano. Ma mo giustamente la gente è invecchiata. Chi c’ha i figli, chi c’ha il lavoro. È normale, il mondo non ti sta appresso per sempre. E quindi alla fine io so’ rimasto quella balena spiaggiata che però, senza qualcuno che la pungola, è capace solo a lavorà. E quando non lavora se decompone lentamente su ‘sta spiaggia che non è manco più una spiaggia. È un deserto su cui non ce sta niente.
- Io so uscito de casa sua col magone e con una serie di promesse tipo “Se beccamo la settimana prossima”, “Famo una cena con gli altri”. Quelle cose false com’un vagone de gesuiti ma che se dicono per envocà un futuro prossimo perché se se fermamo a pensà che sto futuro non ce sta, ce pija l’angoscia.
- È che non ce sta Orfeo dentro a sta storia, ce sta solo Euridice che va all’inferno e nessuno che la va a cercà. E dopo 20 anni riesce a tornare da sola, quando nessuno se la ricordava più, e tu te stupisci pure se non è più la stessa.
- Tu pensa se intorno hai sempre avuto un punto di riferimento, un faro che ti ricordava dove dovevi andare: potevi stare al buio, nella tempesta, potevi stare allo sbando totale ma lo sapevi che comunque quel faro stava là. E ti fidavi così tanto di quel faro che ci hai costruito tutto intorno, tutto il villaggio, tutta la vita tua, dando per scontato che sarebbe stato là sempre. E poi un giorno, all’improvviso rimani al buio in mezzo alle macerie.
- Senti, è ovvio che quando aiuti qualcuno te esponi e te la rischi pure, è na scommessa. Però è na scommessa che, pure se la perdi, stai nella squadra dei buoni, de quelli che hanno giocato bene. Io so che ce stanno tre cose che te fanno esse na persona giusta con gli altri: aiutà chi te lo chiede senza sta a questionà, andà al passo del più lento e non lascià indietro nessuno.
- Non te sei accorto che io sto esattamente qua come un pilastro? Nel senso che so diec’anni che sto ferma immobile e non faccio mezzo passo avanti?
So stata 5 anni a sputà sangue, prima all’università, poi col dottorato. Con tutti che me dicevano “che brava! puoi fa tutto, sei tanto intelligente!” E io na cosa sola volevo fa, insegnà ai regazzini e invece so diec’anni che sto tumulata dentro a ncapannone nella zona industriale di Formello, a portà il caffè a questi che producono gli spazzoloni del cesso. Diec’anni senza na cazzo de prospettiva. - Forse non te ricordi ma diec’anni fa io ero quella lanciata che c’aveva tutte le porte aperte e per questo te stavo sempre appresso perché me dispiaceva che te invece tribolavi […] Poi tu te sei sbloccato, tutti ve siete sbloccati. Siete andati avanti, avete fatto cose. E io invece so rimasta qua. Prima ero quella che poteva fa tutto poi so diventata quella che non stava a fa niente.
- Tu manco te ricordi com’è quando pensi che stai a fa tutto bene, poi sbatti gli occhi un secondo, li riapri e scopri che hai buttato ar cesso la vita tua, sempre ferma nella stessa casella, senza che hai manco mai tirato un dado. E mo che finalmente forse è il turno mio, che me posso schiodà da sta casella, me chiudono la scola e torno al punto de partenza. A te te sembra giusto?
- Ma sta cosa dei principi vale solo pe la vita mia? Tutti voi ve siete fatti i cazzi vostri e ve sete sistemati, avete trovato il posto vostro nel mondo e quando tocca a me invece devo perde tutto zitta e muta perché i principi so più importanti?
- E il principio de non lascià indietro nessuno? Tutte le cazzate de andà al passo del più lento?
- Tu lo sai qual è il passo mio? Lo vuoi sape qual è? Non ce sta il passo mio perché io sto legata a un palo, io sto ferma là da sola a vede voi che diventate sempre più piccoli e più lontani. E non ve girate manco a guardà.
- Te pensi che la gente è venuta qua perché così può pija l’ostia la domenica a messa? Qua tutti c’hanno talmente tanti cazzi che ce potresti fa un fumetto intero sulla vita di ognuno. Però non li usano come scusa per fa’ gli stronzi con gli altri che stanno peggio. Mo’ scusa, ‘sti bomboloni non si preparano da soli.
- A me me fanno molta paura ste cose. Sto mare che con naturalezza implacabile dilaga e cancella tutto perché non so come arginarlo. Me fa paura che na persona che è stata così presente nella vita mia con cui ho condiviso così tanto ad un certo punto sparisce. Come se fosse na cometa no? Che ha attraversato la vita nostra, ti eri abituato a vederla e poi però sparisce dietro l’orizzonte. Poi rimane na scia la vedi per un po’ e poi manco più quella. E la vita continua come se non fosse mai esistita, cioè la nostra di vita. E che nessuno pensa mai alla vita della cometa, a che gli succede dopo che è passata.
- La fossa delle Marianne è la più profonda depressione oceanica conosciuta al mondo. È fonda 12 km che è esattamente la distanza che separa il centro di Roma dal raccordo anulare. Ce stanno creature che non se capisce manco come fanno a vive là. Come cazzo è possibile che i loro organi funzionano senza luce schiacciati sotto decine di miliardi di metri cubi d’acqua. Me sembra più preciso questo di tutto quello che ho letto sti giorni. Una pozza di anime che annaspano al buio, che devono imparà a vivere insieme in un posto dove non ce può vive nessun altro.
- La corrente fa paura perché non sai dove ti porta. Ma almeno significa che non stai affogando.