Si è concluso l’evento SKY INCLUSION DAYS con FIGLI ≠ GENITORI, sono stati due giorni di testimonianze, performance, workshop, incontri e dibattiti per riflettere sul tema del rapporto con la diversità in tutte le sue declinazioni: dalla parità di genere ai diritti delle persone LGBTQ+, dalla disabilità alla body positivity, dal background etnico all’inclusione digitale e a quella del linguaggio, con uno sguardo sempre attento al confronto tra generazioni e al rapporto tra genitori e figli.

L’evento si è avvalso del patrocinio di: Comune di Milano, Corecom Lombardia, Consolato Generale degli Stati Uniti, Camera di Commercio Americana, Camera di Commercio Britannica. Scopri le rivelazioni dell’artista afro-italiana KAZE agli Sky Inclusion Days e cosa ha detto Sonia Rovai e Francesca Vecchioni in merito a questo evento che rappresenta un’opportunità per riflettere sulla diversità in tutte le sue forme e per stimolare un confronto aperto e costruttivo su questi temi fondamentali per la società odierna.

Le parole di KAZE agli Sky Inclusion Days

Di seguito riportiamo le parole dell’artista afro-italiana KAZE agli Sky Inclusion Days:

Sono estremamente grata a Lisa Nur Sultan per come ha scritto il mio personaggio – Sofia, la receptionist dell’agenzia al centro del racconto della serie Sky Original – in Call My Agent – Italia, per la prima volta non ero solo una checkbox.

Ha dichiarato Kaze, poliedrica artista afro-italiana, ospite insieme alla fondatrice di Diversity Francesca Vecchioni e a Sonia Rovai, Senior Director Scripted Productions Sky Italia dell’incontro.

“Rappresento ergo sum? Essere inclusivi sullo schermo», moderato dal giornalista di Sky TG24 Luigi Casillo nel corso dell’evento “SKY INCLUSION DAYS con FIGLI ≠ GENITORI”, organizzato da Sky in collaborazione con l’associazione non profit Lidia Dice.

La diversità del suo personaggio – spiega Sonia Rovai – è diventata portatrice di un racconto, non era solo un pretesto per spuntare una casella in fase di casting.

Prima di Call My Agent – di cui, come annunciato da Sonia Rovai, iniziano fra poche settimane le riprese della seconda stagione – Kaze ha sostenuto decine di provini:

Spesso andavano male e altre volte andavano bene, ma se mi prendevano è perché magari ero la spunta che andava bene, perché scartavano le ragazze con la pelle più scura della mia. Io magari avevo caratteristiche più simili all’eurocentrismo di altre, ero «diversa ma non troppo».

Le parole di Sonia Rovai agli Sky Inclusion Days

Fra rappresentazione sullo schermo, il rischio della stereotipizzazione e toni pietistici da evitare, nella industry “la situazione è ancora in evoluzione”, ha spiegato Sonia Rovai, “ma si è iniziata a fare molta formazione e comunicazione”. “Noi e Diversity – ha raccontato – ci siamo sentiti molto in questi ultimi mesi, stiamo lavorando a un workshop per tutto il team di Sky Studios, per accedere in maniera chiara ai giusti metodi per evitare di incorrere in una rappresentazione stereotipata”.

Le parole di Francesca Vecchioni agli Sky Inclusion Days

Di produzioni che devono essere quanto più inclusive possibile anche dietro le quinte, e non solo davanti alla macchina da presa, ha parlato Francesca Vecchioni:

Abbattiamo i pregiudizi a partire non solo da chi appare sullo schermo, guardando quindi all’on-screen, ma soprattutto considerando tutta la parte di off-screen, chi lavora dietro le quinte, da chi scrive a chi comunica a chi decide, a chi lavora in produzione. Se non si riesce ad aprire tutto il mondo del lavoro alla diversità, nella costruzione del prodotto non si potrà che cadere nello stereotipo.

 

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