Se ti stai chiedendo cos’è l’autotune e a cosa serve, sappi che si tratta di un software nato per eliminare le imperfezioni vocali di chi canta. Nel corso degli anni ha assunto anche un’altra funzione, ossia quella di effetto sonoro.
Creato dall’ingegnere elettronico della Exxon ed ex musicista Andy Hildebrand, l’Auto-Tune (o autotune) è un software nato nel 1997 che ha la capacità di manipolare l’audio. L’autotune è nato con lo scopo di correggere l’intonazione o mascherare piccoli errori vocali o imperfezioni della voce. Nel corso degli anni, data la particolarità del suono che è in grado di generare, viene spesso impiegato per creare effetti di distorsione, soprattutto nell’ambito del rap e della musica trap.
Autotune a cosa serve
Senza entrare nel tecnicismo – qualora di tuo interesse ti invitiamo a leggere fonti esterne come Wikipedia – l’autotune nasce per rendere intonate le persone. Esasperandone il suo utilizzo, si ottiene un effetto sonoro che, se applicato appunto alla voce, restituisce un suono particolare, quasi metallico, robotico. Motivo per cui, soprattutto negli ultimi anni, non assolve più tanto alla funzione di “correzione”, ma di vero e proprio effetto sonoro.
Autotune polemica
Spesso si parla di “abuso” dell’autotune, soprattutto se utilizzato nell’ambito di importanti eventi in cui si canta dal vivo, come per esempio il Festival di Sanremo. In queste circostanze l’utilizzo dell’autotune non è ben visto dagli addetti ai lavori.
Autotune a Sanremo 2021
Nel corso dell’edizione 2021 del Festival della Canzone Italiana, Orietta Berti – chiamata a giudicare l’utilizzo dell’autotune da parte di altri cantanti in gara – ha dichiarato, senza troppi giri di parole:
«Noi non usiamo dei mezzi sofisticati. Siamo all’antica. Vogliamo le spie, l’auricolare, il microfono normale. Così uno se sa fare, sa fare. Se non sa fare va a casa»
Cher e l’autotune
La cantante e attrice statunitense Cher ha dichiarato di essere stata la prima persona ad usare l’autotune e nel dettaglio nel brano “Believe”: