Ti sei mai imbattuto nel termine root? Molte operazioni su smartphone Android richiedono di effettuare il root che ti permetterà di avere il controllo totale del tuo dispositivo dandoti la possibilità di modificare tutti i parametri a tuo piacimento, come ad esempio aumentarne le prestazioni e modificare i file del sistema operativo, oltre alla possibilità di controllare il dispositivo da remoto e, principalmente, effettuare il backup completo del sistema.
Effettuare il root su un sistema operativo Android significa, quindi, sbloccare il dispositivo per apportare delle modifiche ulteriori anche ai parametri hardware e software. Questo vuol dire che, oltre ai normali sviluppatori, è possibile, anche per utenti normali e un po’ esperti di tecnologia, poter effettuare modifiche al sistema installato sul nostro telefono.
Bisogna però fare attenzione ad alcuni dettagli fondamentali! Innanzitutto questa operazione (che in inglese è chiamata Jailbreak Android) è consigliata solo per gli utenti più esperti onde evitare danni e nel caso in cui debba effettuare un backup completo del sistema. Inoltre, effettuando il root su Android perderai completamente la garanzia del tuo smartphone.
Bene, fatte tutte queste premesse, prima di avviare la procedura che ti consente di fare il root è opportuno considerare alcune operazioni preliminari consigliate.
Operazioni preliminari prima di “rootare” Android
Il procedimento di rooting su Android varia da dispositivo a dispositivo, in quanto ognuno di essi ha software e guide specifiche da seguire. Tuttavia però ci sono delle operazioni preliminari da seguire, per far sì che tutto vada per il meglio:
- Fare il backup del dispositivo: il primo passo da compiere prima di procedere con il rooting del sistema operativo Android è effettuare un backup di tutti i tuoi file presenti sullo smartphone, poiché durante la procedura di rooting tutti i tuoi dati verranno cancellati;
- Cercare i driver giusti: per effettuare sia il root che il backup dei tuoi dati, dovrai collegare lo smartphone al PC con i driver installati. Se hai un dispositivo Samsung, cerca su Google il software adatto e così per tutti i modelli di smartphone.
Come attivare il root Android
Bene, completati i preliminari, devi solo fare attenzione di aver scaricato una ROM adatta al tuo dispositivo e per esserne sicuri, controlla andando nelle impostazioni del tuo smartphone, quindi seleziona “Info sul telefono” e leggi il codice nel campo “Numero modello”. Una volta accertatoti che il file scaricato sia adatto, puoi continuare sbloccando il root.
La procedura per ottenere i permessi di root Android è suddivisa in vari step, vediamo quali:
- Sbloccare il bootloader su Android: La procedura di sblocco del bootloader può variare da dispositivo a dispositivo. In generale però è richiesto l’utilizzo del tool di utility ADB e dell’SDK Android Studio. Se vuoi essere sicuro di utilizzare correttamente questi tool, ti basta ricercare su Google “sbloccare bootloader” seguito dal nome del tuo dispositivo (Samsung, Huawei ecc…) e trovare un forum di sviluppatori affidabile;
- Installare il programma recovery Android: Finita la procedura di sblocco del bootloader, devi installare sul tuo dispositivo un’applicazione di recovery personalizzata per caricare il file del root di Android con i permessi sbloccati. Tra le App consigliate, c’è ClockworkMod. Per maggiori dettagli, consulta i siti Web delle App di recovery introdotte;
- Installare root o una ROM Android già sbloccata: Non resta che installare il file del root o una ROM Android personalizzata. Generalmente si usa installare una versione di Android personalizzata e quindi col root già effettuato, oppure, in alternativa, è possibile installare le App del root sul proprio dispositivo, senza cambiare versione di Android. Quindi, procurati i file del root o una ROM personalizzata e spostali sullo smartphone. I file che ti ritroverai saranno in formato ZIP e avviarli sarà possibile solo da recovery. Quindi, riavvia il dispositivo in modalità recovery, seleziona l’opzione di installazione e scegli il file in formato ZIP da installare. Completata l’operazione, cancella il contenuto della memoria dal menu della recovery ed il gioco è fatto;
- Installare il Play Store: Ora non resta che un ultimo passaggio, installare il Play Store. Riavvia il tuo smartphone e se hai installato una versione di Android che non comprende le applicazioni di Google (Play Store, Gmail ecc…), digita sul motore di ricerca “Gapps Android”, seguito dalla versione di Android che hai installato. Una volta scaricate, installale da recovery come ti abbiamo mostrato per l’installazione dei file di root e le ROM.
Ottimo! A questo punto il gioco è fatto, non ti resta che ripristinare i tuoi vecchi file e avrai il tuo smartphone così come lo avevi prima del rooting, ma con una versione di Android diversa. Visto? Non era poi così difficile!
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