Sorpresa o magia virtuale? In ogni caso, l’effetto WOW è più che garantito. Occhiali smart, specchi digitali, riviste interattive, opere d’arte che prendono vita: l’espressione giusta è Augmented Reality (AR). La realtà risulta, cioè, “aumentata” nell’immaginazione, nella visione, nel risultato, nelle informazioni che diventano aggiuntive e, perché no, anche nei benefici. Il livello di comunicazione si sovrappone e si integra perfettamente alla realtà, potenziando la quantità dei dati disponibili; in questo modo si può raggiungere un alto grado di informazione, in tempo reale. Sia che si tratti di uno strumento di marketing o di una strategia aziendale, la realtà aumentata sfocia sempre in una “esperienza immersiva” senza uguali.
Qual è la chiave che ci consente di entrare nella realtà aumentata, di interagire con essa e trarne beneficio? La risposta è semplice, forse anche intuitiva: i display. Basta un qualunque dispositivo mobile, uno smartwatch, il parabrezza dei veicoli, le vetrine interattive. Le app, chiaramente solo quelle di una certa tipologia, fanno tutto il resto.
Gli orizzonti applicativi della realtà aumentata
La realtà aumentata può effettivamente migliorare la vita di tutti i giorni? La risposta è sì. Gli orizzonti applicativi della realtà aumentata sono molteplici e diversi tra loro. Questi, inevitabilmente, interessano non solo la sfera personale del singolo individuo, ma anche quella pubblica e sociale di un’intera comunità.
La navigazione e la ricerca delle indicazioni stradali diventa più precisa e anche più sicura; basta un’applicazione per ottenere info utili che si sovrappongono alla vista umana in tempo reale. Fare shopping e arredare la casa, l’ufficio, un negozio non è mai stato così veloce, comodo e conveniente, oltre che divertente; puoi provare abiti, scarpe, accessori e complementi d’arredo senza doverli prima o necessariamente acquistare. Se cerchi il giusto incoraggiamento per allenarti o per mantenere la posizione corretta durante l’esecuzione di determinati esercizi fisici, puoi fare lo stesso. Il mondo del fitness, del benessere e della salute non viene escluso da quello della realtà aumentata. L’intrattenimento e l’arte ti permettono di vivere viaggi ed avventure davvero uniche; oggetti in 3D, passaggi in luoghi storici, interazioni verosimili e surreali con quadri famosi.
Augmented, visual e smart. Il campo semantico è sempre lo stesso; il minimo comun denominatore è la realtà, quella attuale, moderna, tecnologica e innovativa. VR, visual content n.0, smart working, smart city, sono tutti “figli” di una realtà destinata a rivoluzionare il presente, all’insegna di un futuro migliore.
Nei prossimi anni, la realtà aumentata tenderà a diventare sempre di più parte integrante della nostra vita quotidiana, orienterà le nostre abitudini e condizionerà le nostre scelte. Sarà un bene o sarà un male? Chissà, staremo a vedere.
La realtà aumentata al cinema: interazione ed immersività
Il cinema e la realtà aumentata sebbene siano due ambiti distinti, possono convergere ed interconnettersi per creare nuove forme di intrattenimento e coinvolgimento del pubblico. L’esperienza diventa immersiva, unica nel suo genere, esplorativa, grazie a visori virtuali che rivoluzionano non solo il modo di guardare un film ma anche la partecipazione stessa, caratterizzata da un alto livello di empatia.
Il “cinema AR” o “cinema a 360 gradi” rappresenta l’evoluzione del cinema tradizionale “bidimensionale”. Il “nuovo cinema” può arrivare a coinvolgere tutti i sensi, oltre la vista e l’udito, ci sono esperienze che includono odori, vibrazioni e persino il senso del tatto attraverso guanti speciali o dispositivi tattili. La prospettiva, così come la visuale, è molto più ampia: chi guarda il film, può farlo in qualsiasi direzione e sentirsi come se fosse fisicamente presente nelle scene. I visori virtuali aprono, così, la strada a nuove possibilità narrative. Da una parte, lo spettatore ha la possibilità di vivere “un’avventura interattiva”; egli supera la visione passiva e fa scelte che influenzano il corso della storia. Dall’altra, i registi esplorano “nuovi orizzonti creativi” sfruttando questo potenziale per raccontare storie in modo innovativo, guidando l’attenzione dello spettatore in qualsiasi direzione desiderino e creando ambienti fantastici o surreali. Ovviamente, tutto questo, implica anche il superamento di sfide tecniche; prima fra tutte la qualità delle immagini trasmesse, che deve essere sempre elevata per garantire una visione prolungata in totale comfort.
La tecnologia ha, dunque, un impatto significativo sull’economia cinematografica, invadendo, in modo costruttivo e favorevole, anche la sfera dell’educazione e dell’apprendimento, la cosiddetta socializzazione virtuale. In questi casi, il cinema si fonde con la realtà aumentata attraverso quella virtuale. Il risultato? Un vero e proprio evento, inevitabilmente, speciale.
La realtà aumentata nel mondo della musica e dei concerti
Con l’evolversi della tecnologia e l’innovazione continua, il mondo della musica e dei concerti in AR offre nuove opportunità e scoperte affascinanti. Diverse band e numerosi artisti stanno esplorando e sperimentando, con non poco entusiasmo, questo modo alternativo di esibirsi in pubblico.
Gli spettatori, attraverso l’uso di visori virtuali possono avere l’impressione di essere presenti fisicamente al concerto; in questo caso, ad esempio, si può sfruttare l’opportunità di partecipare a spettacoli di artisti internazionali senza dover affrontare le spese di un viaggio costoso, magari per raggiungere l’altra parte del mondo. Non solo, alcune esperienze virtuali includono anche tour nei backstage con la possibilità di curiosare dietro le quinte e interagire direttamente con gli artisti.
Oltre ai visori VR, esistono diverse piattaforme e applicazioni che ricreano l’atmosfera e l’emozione di un concerto dal vivo (o anche registrato) ma con effetti speciali avanzati, sia visivi che sonori, e senza trascurare alcuni aspetti della dimensione reale. Infatti, gli spettatori possono interagire tra loro, chattando, ballando e persino condividendo l’esperienza con amici esterni. Inoltre, questa esperienza può essere personalizzata, scegliendo la propria posizione virtuale nella folla o addirittura sul palco, accanto agli artisti.
In molti casi, lo spettatore può registrare frammenti del concerto o catturare immagini virtuali, creando così una sorta di “archivio di ricordi digitali” da rivivere successivamente e in qualunque momento. In altri, è possibile accedere a concerti storici o a performance di artisti che non sono più in vita, ripercorrendo momenti iconici della storia della musica. Negli ultimi tempi, alcune di queste piattaforme hanno testato l’integrazione di altre tecnologie immersive come l’audio spaziale e i controller di movimento, che accompagnano l’utente in un’esperienza ben lontana dal tradizionale concerto live, con tanto di oggetti tridimensionali e scenografie digitali.
I concerti AR, ma in generale le sperimentazioni artistiche virtuali, hanno sviluppato un importante potenziale per l’inclusività soprattutto per le persone con disabilità, consentendo loro di partecipare agli eventi in modo più completo, comodo e sicuro. Lo scopo di questo tipo di esperienza coinvolge, in ogni caso, anche il ramo educativo consentendo agli utenti di apprendere cenni della storia della musica; pure l’economia attuale si evolve, tra le tante sfide si fa strada il “commercio virtuale” con la compravendita di merchandising per il proprio avatar che diventa collezionista di oggetti esclusivi e consente agli artisti di generare entrate aggiuntive.