Alzi la mano chi, almeno una volta nella vita, si è ritrovato a “dipendere” dalla necessità di controllare il profilo social di una persona, più nello specifico, di un ex o di una crush. Se ponessimo questa domanda ad un pubblico riunito in uno stadio – ci scommettiamo – ci sarebbero migliaia di mani alzate, questo perché i social – tra i tanti lati negativi (ce ne sono ovviamente anche di positivi!) – permette di stabilire connessioni (spesso unilaterali) con persone che non ci filano di pezza, per dirla senza troppi giri di parole.
Se sei reduce da una fugace sbirciatina al suo profilo per compilare il tuo quotidiano censimento dei suoi follower o per testare (ehm) l’efficacia dei suoi post attraverso un’attenta analisi di chi ha messo like (e mo’ chi è questa qui?!), we feel you. Ci siamo passati tutti. E ci ripasseremo tutti.
Sai benissimo che è una pratica errata, dannosa, sbagliata e *inserisci qui tutti i sinonimi di dannatamente da evitare*, ma anche le cocacoline gommose allo zucchero fanno venire le carie, ma ci finiamo puntualmente tutto il sacchetto. Dicevamo che sai bene che non ha senso “spiare”, ma lo fai e spesso lo neghi (quando in realtà sei cintura nera di salto da un profilo fake all’altro per controllarlo/a senza mettere catastrofici like – in tal caso… boh non ci viene in mente uno scenario peggiore).
Se ci fossero i 7 peccati capitali social, controllare i profili (con lo scopo di scoprire vita morte e miracoli, non come semplice curiosità che si potrebbe avere nei confronti di amici o dei propri idoli) sarebbe sicuramente tra questi. Perché lo spionaggio su Instagram e affini è una di quelle attività da evitare al 99,9%, senza dubbio alcuno (ti starai chiedendo perché lo legittimiamo allo 0,1%, la risposta non ti riguarda perché tanto non rientri in questo “sputo” di motivazioni consentite).
Nella migliore delle ipotesi la necessità di conoscere le sue mosse virtuali ci accompagna per un breve periodo, giusto il tempo di rinsavire e rendersi conto che “fare gli spettatori” della vita degli altri mette in pausa (e/o condiziona) la nostra AKA non ne vale (MAI!) la pena. Mai. Ripeti con noi “MAI”.
Non pensare che siamo qui per giudicarti: se ben ricordi, poche righe sopra, abbiamo detto che ci siamo “passati tutti” e quel “tutti” include anche noi. Non c’è un età in cui si smette di cercare il suo nome e scorrere tra i suoi contatti. Non c’è nemmeno una fase in cui lo fai che, una volta conclusa, ti garantisce che non tornerai più a farlo. Tutto sta nell’accorgersi in tempo del sentiero tortuoso e oscuro che si sta per intraprendere e… tornare immediatamente sui propri passi.
Il controllo dei social altrui è una sorta di overthinking a ritmo di tap e click: si PERDE tempo a pensare/guardare cose che non fanno altro che alimentare le nostre (eventuali) insicurezze e paranoie. Ma se fin qui abbiamo snocciolato tanta teoria, ora è giunto il momento di darti prove concrete.
Perché devi smettere (ieri) di spiare il suo profilo
Ecco 5 (ma potremmo dartene 500) motivi per cui non vale la pena impiegare del tempo a farsi i cavoli suoi….
E non parliamo di filtri e app di fotoritocco, spesso non si flirta attraverso like e commenti VISIBILI A TUTTI, spesso lo si fa tramite i direct e senza nemmeno aggiungere la persona che ci interessa. Se pensi “ahaha *risata malefica* non ha messo like alla sua foto” molto probabilmente l’apprezzamento l’ha fatto in un altro modo. Ergo la presenza o meno di like non significa nulla, pertanto se ti cambia l’umore vedere (o non vedere) certe sue attività social, sappi che potresti gioire o rattristarti per nulla.
Non fai parte dell’equazione
Se stavamo con una persona che ha “preferito” un’altra, siamo portati a pensare che si tratti di una scelta tra noi e l’altra/o, questa però è una visione errata della dinamica: non siamo un gusto di gelato e nemmeno una pizza sul menù. Quando due persone decidono d’intraprendere una conoscenza, frequentarsi e magari iniziare una relazione non scelgono (nella maggior parte dei casi) di farlo con la persona che non hanno buttato giù dalla torre, ma con chi – per svariati motivi – colpisce e conquista di più.
Non è una gara tra te e la persona (o le persone) con le quali lui/lei interagisce di più. Se tu ti amassi veramente, non staresti ad elemosinare le attenzioni di una persona che non ha interesse nel dartele. Smettila di paragonarti agli altri.
Extra Tip: molto probabilmente nel momento in cui te lo/la toglierai dalla testa e ti focalizzerai su te stessa…. tornerà. È quasi una legge non scritta.
Non hai un ruolo attivo
Se con la persona in questione non hai più alcun tipo di dialogo/contatto, spiare il suo profilo diventerà una sorta di visione di un film di cui non fai parte: non puoi intervenire, puoi solo immaginare (con ansia) quali saranno gli sviluppi futuri (se pubblica una foto gli metterà like? / ha commentato una sua foto così, cosa gli risponderà? / non gli sta mettendo più like, lo toglierà dagli amici?….).
Ti chiediamo: ha quindi senso mettere in pausa la propria vita per guardare quella di una persona che ha comunque scelto di non avere più a che fare con te? Conosci la risposta.
Ti stai scavando la fossa
Noterai che amiamo essere diretti. Se guardare il suo profilo non ti crea alcun disagio, allora forse non sarai nemmeno arrivato/a a leggere fino a qui. Diversamente è molto probabile che quello che trovi sui suoi social abbia il potere di svoltarti in meglio o in peggio la giornata.
Facciamo insieme un test: prendi il tuo cellulare e mettilo accanto ad una mela. Ti rendi conto che quell’oggettino poco più grande di un frutto è in grado di condizionarti la vita? Ci pensi che basterebbe fare un logout per non stare male? Magari all’inizio la tentazione di guardare sarà quasi una necessità vitale, ma poi (fidati!) ti abituerai perché ti renderai conto che stai meglio.
Capirai che per arrivare a fine giornata, non serve fare una capatina sul suo profilo. Sono innumerevoli gli esempi di persone – anche note (vedi Selena Gomez) – che hanno sentito la necessità di un social detox per tornare sulla “propria frequenza”. Provaci. Ce la farai sicuramente.
Stai perdendo tempo
Il tempo non passa, vola. Se hai 20 anni magari questa frase ti entrerà da un orecchio e ti uscirà dall’altro, ma arriverà il momento in cui ti pentirai del tempo perso a fare cose che sapevi essere sbagliate.
Questo non significa che deve essere sempre tutto perfetto, anzi: ben vengano le cose negative nella vita, sono un ottimo modo per imparare e apprendere lezioni che un domani potrebbero portarti ad una svolta. Ma pensa seriamente all’importanza di trascorrere anche solo 30 minuti del tuo tempo a guardare il profilo (o i profili) di persone sui social che non sono né fonte d’ispirazione né di divertimento/relax, né di riflessione, ma che sono solo un costante modo per ricordarti che – per esempio – con quella persona non ci stai più o ha smesso di farsi sentire o si è comportata male.
I social network sono un ottimo modo per stabilire connessioni, imparare, conoscere, informarsi: non farli diventare una gabbia. Chi è destinato a far parte della tua Vita e chi ne vuole far parte, te lo dimostrerà con i fatti, non con un like.