Testo La cura per me di Giorgia, canzone in gara a Sanremo 2025. Disponibile anche il significato della canzone, il video e l’audio per ascoltarla.
Giorgia torna sul palco dell’Ariston, per la quinta volta nella sua carriera, con un brano scritto insieme a Blanco e Michelangelo.
La cura per me è una canzone che parla di amore, perdita e ricerca di sé. Giorgia canta il bisogno di una persona che è stata un punto di riferimento, ma anche la necessità di superare la paura della solitudine per ritrovare una propria indipendenza emotiva. Un brano profondo, che alterna fragilità e forza, nostalgia e rinascita.
Nel corso dell’anno Giorgia sarà in concerto con due Tour: Come saprei Live 2025 e Palasport Live 2025.
La cura per me testo Giorgia
Testi canzoni Giorgia, ecco il testo di La cura per me:
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Ascolta la Musica di Giorgia su Spotify, ecco l’audio ufficiale di La cura per me:
Significato canzone La cura per me di Giorgia
La cura per me di Giorgia è un’intensa ballata che racconta il conflitto interiore tra la voglia di lasciarsi andare a un amore totalizzante e la paura della solitudine e della perdita.
Fin dai primi versi, la canzone esprime una profonda vulnerabilità emotiva: il sorriso “senza anima” e il gesto della carezza evocano un affetto che forse non è più autentico o che sta svanendo. Il protagonista della canzone si trova in bilico tra il desiderio di avvicinarsi e la necessità di allontanarsi, mentre i ricordi si muovono dentro di lei come un ascensore, salendo e scendendo, in un continuo oscillare tra emozioni contrastanti.
Il ritornello mette in evidenza il senso di dipendenza emotiva: “Solo tu sei la cura per me”, una frase che sottolinea come l’altro sia l’unica fonte di conforto e guarigione. Tuttavia, nonostante il legame forte e l’incapacità di dimenticare, la protagonista si trova a dover affrontare la paura della solitudine, rappresentata dalla “stanza buia” e dal dolore di un’attesa che sembra infinita.
Nei versi successivi, emerge il tormento interiore di chi si sente intrappolato in una relazione che sembra sfuggire continuamente: “Per me sei la luna, per me sei la cura, per me sei avventura, ma non sei nessuno”. Qui si manifesta un’ambivalenza potente: l’altro è tutto, ma allo stesso tempo non è più una presenza tangibile e concreta. È un’ombra, un ricordo che illumina ma non scalda.
Alla fine, il brano lascia intravedere una sorta di liberazione: “Non sarò mai più sola”. Dopo aver attraversato il dolore e la paura dell’abbandono, la protagonista sembra trovare in sé stessa la forza per andare avanti. È un momento di presa di coscienza, in cui la dipendenza emotiva si trasforma in una consapevolezza nuova, forse non più legata a una presenza esterna, ma a una ritrovata sicurezza interiore.