In questo articolo (senza immagini violente/crude che turberanno – eccessivamente – la vostra sensibilità) tratteremo un argomento la cui verità viene gelosamente custodita per incentivare il consumo di prodotti di origine animale.
Grazie a numerose ricerche ed investigazioni che sono state fatte (non da noi personalmente), possiamo raccontarvi cosa accade in quei lager che vengono chiamati “allevamenti intensivi”.
Li chiamiamo “lager” perché sono esattamente questo; sfortunatamente sono rari i casi di mucche libere e felici nei pascoli o di galline che vivono serene nel pollaio: LA REALTA’ DEGLI ALLEVAMENTI E’ UN’ALTRA.
Gli animali negli allevamenti intensivi vengono sfruttati, maltrattati e successivamente, quando sono giunti allo stremo delle loro forze fisiche e psicologiche, uccisi con metodi barbari e violenti.
Sono costretti a vivere in piccoli spazi, sporchi, spesso bui e in tutta la loro breve e triste sopravvivenza, non è concesso loro di conoscere, nemmeno per un attimo, il sapore della libertà.
Non credete alle paradisiache scritte sulle confezioni “prodotto da allevamenti a terra”, è vero, gli animali vengono allevati a terra ma le loro condizioni sono queste:
(Clicca sulle immagini per ingrandire)
Sono talmente tanti in così poco spazio che per lo stress e appunto per la mancanza di spazio finiscono per ferirsi fra loro o lasciarsi morire.
LA VITA DI UNA MUCCA DA LATTE
Prendiamo come esempio la vita di una mucca da latte, distruggendo così qualche falso mito, come: “la mucca muore se non viene munta”, perché al contrario di quanto molti pensano, UNA MUCCA NON IN GRAVIDANZA O LONTANA DAL SUO VITELLINO, NON PRODUCE LATTE.
La sua massima aspirazione di vita varia dai 2 ai 6 anni al massimo, vive rinchiusa in uno spazio che le permette a malapena di muoversi, spesso legata al collo con una catena con la testa nella mangiatoia pronta per ingoiare cibo, ormoni e farmaci che le vengono somministrati per “potenziare” la sua produzione di latte.
Viene ingravidata artificialmente una volta all’anno.
Appena il vitellino nasce viene subito separato dalla mamma e messo in un’altra cella altrettanto piccola.
Quest’operazione viene fatta perché in questo modo il latte, che per natura era destinato al vitellino, viene preso e usato per la produzione di latte e latticini.
Alla mucca vengono somministrati moltissimi farmaci ed ormoni per far si che non interrompa la produzione di latte dal momento in cui l’hanno separata dal suo bambino.
Mamma e figlio passano ore ed ore a chiamarsi e cercarsi, possono vedersi ma non raggiungersi.
Se il neo-nato è femmina comincerà per lei lo stesso trattamento che è stato riservato alla madre, se è maschio potrà continuare a “vivere” fino a 6 mesi, poi intraprenderà anche lui quel viaggio di sola andata verso il mattatoio.
Spesso il vitellino a causa del trama causatogli dalla precoce (a dir poco) separazione dalla madre, oltre a malattie fisiche, incontra malattie psicologiche come stress e depressione.
Per questo capita che l’animale si rifiuti di mangiare e bere il latte artificiale che gli viene servito, quelli che si rifiutano vengono picchiati e maltrattati per obbligarli a nutrirsi.
Se continuano a rifiutarsi si ricorre a metodi ancora più violenti, utilizzano una specie di imbuto, che spedisce direttamente nello stomaco del vitellino il cibo.
Le mucche da latte sono obbligate a camminare a fatica dove si trovano le macchine per la mungitura, dove vengono munte due volte al giorno.
Le mammelle delle mucche si gonfiano talmente tanto a causa dei continui ormoni che vengono loro somministrati che si strapperebbero letteralmente dal corpo della mucca, se non venisse munta spesso.
Inoltre provate voi a farvi strizzare i seni, due volte al giorno, da pezzi di ferro congelati!
Le mucche sono così stremate che molto spesso non riescono neanche a reggersi in piedi e così, quando arriva l’ora di essere portate al mattatoio (questo vale anche per i vitellini), devono essere trascinati sui camion dove non possono e non riescono a muoversi perché in troppi: qui non verrà dato loro né da bere né da mangiare sino a destinazione.
Quando poi arrivano spaventati e senza forze al mattatoio, sono obbligati a scendere dal mezzo di trasporto contro la loro volontà e se si rifiutano, come
spesso accade, vengono picchiati con bastoni e pungiglioni in ferro.
Ma questo è solo l’inizio dell’ennesimo incubo che quei poveri animali vivranno: spareranno loro in testa ad uno ad uno per stordirli (non sempre funziona) e poi verranno appesi da una delle zampe posteriori, taglieranno loro la gola e poi saranno fatti a pezzi.
Vi abbiamo fatto l’esempio della mucca, ma vale per TUTTI gli animali: polli, galli, galline, maiali, conigli, cavalli, oche e chi più ne ha, più ne metta.
Non abbiamo voluto inserire foto di animali macellati o simili perché non vogliamo far impressionare qualcuno, sarete voi stessi ad andare alla ricerca per vedere ciò che accade nei mattatoi.
Non c’è distinzione o compassione per nessuno di questi animali, ed è davvero straziante quando vieni a conoscenza di ciò a cui hai contribuito fino ad ora – però, non è mai tardi per cambiare le cose.
Giulia & Fede